Cadè o Villa Cadè (La Cadé in dialetto reggiano; Casa Dei in latino) è una frazione (o villa) del comune di Reggio Emilia.
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Cadè frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°44′18.6″N 10°30′56.88″E |
Altitudine | 48 m s.l.m. |
Superficie | 7,474[1] km² |
Abitanti | 1 872[2] (31/12/2018) |
Densità | 250,47 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 42124 |
Prefisso | 0522 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cod. catastale | H223 |
Nome abitanti | di Cadè |
Patrono | san Giacomo |
Giorno festivo | 24 novembre (San Prospero, Patrono della città di Reggio Emilia) |
Cartografia | |
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Cadè è situata a 10 km ad ovest del capoluogo, tra le frazioni di Gaida, con la quale costituisce un'unica agglomerazione urbana, e Cella.
La località prende il nome da un ospitale situato nel punto in cui la via Emilia intersecava uno dei rami dell'Enza. Nel 1447 la località, fino ad allora inclusa nelle terre della famiglia Da Correggio, entrò a far parte dei domini estensi ed annessa al marchesato di Cavriago.
In epoca napoleonica, tra il 1805 ed il 1815, costituì un comune autonomo con la vicina Gaida. Con la Restaurazione fu annessa al territorio di Sant'Ilario sino al 1827, quando Cadè venne ceduta a Reggio.
Durante la seconda guerra mondiale, in quanto località posta sulla via Emilia, Cadè fu al centro di numerosi attacchi della Resistenza locale contro i nazifascisti. Il 9 febbraio 1945 i tedeschi fucilarono alle porte della frazione ventuno partigiani.
La villa è situata sulla strada statale 9 "Via Emilia", all'altezza del chilometro 186, sulla tratta che collega Reggio a Sant'Ilario d'Enza e Parma. Strade comunali strette e tortuose collegano l'abitato con il comune di Cavriago e la ex SS 358.
Attraversata dalla ferrovia Milano-Bologna, disponeva di una stazione ferroviaria propria. L'edificio esiste tuttora ma la fermata è stata soppressa nel 2002[3] e dismessa definitivamente nel 2013[4][5].
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