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Breonio è una frazione del comune di Fumane in provincia di Verona. Si trova nella parte più a nord del territorio comunale, nel parco naturale regionale della Lessinia.

Breonio
frazione
Breonio – Veduta
Breonio – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Veneto
Provincia Verona
Comune Fumane
Territorio
Coordinate45°37′25.36″N 10°54′10.12″E
Altitudine860 m s.l.m. m s.l.m.
Abitanti246[1] (2001)
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Breonio

Storia


Anonimo pittore manierista, lunettone con affresco (Cristo e Inferno) nell'abside della chiesa dei Santi Giovanni e Marziale
Anonimo pittore manierista, lunettone con affresco (Cristo e Inferno) nell'abside della chiesa dei Santi Giovanni e Marziale

Una volta comune a sé stante, l'11 marzo del 1929, tramite regio decreto, venne soppresso e con Molina e Gorgusello venne aggregato a Fumane.[2]

Negli anni '20, Luigi Schiaparelli annunciò di aver rinvenuto presso l'Archivio di Stato di Venezia il manoscritto originale autografo, redatto il 6 settembre 920 dalla residenza di Pavia, dell'atto col quale Berengario I donava al fedele Bertelo la corte di Breonio, con le dipendenze di Vaona e Zivelongo.[3]

Particolare è la vicissitudine della chiesa parrocchiale di Breonio: abbandonata la vecchia chiesa di San Marziale perché evidentemente troppo piccola, un nuovo grandissimo tempio fu costruito fuori del paese sopra Gorgusello e Molina in modo da servire meglio anche quelle due località. L'atto di donazione del terreno da parte del parroco è del 1758. I lavori perdurarono fino al 1835, ma pochi anni dopo la consacrazione della chiesa, per eccessivo peso della costruzione gravante su terreno di natura franosa, cominciarono ad apparire crepe e fessurazioni nelle murature e nella volta del tempio, aggravatesi dopo il sisma del 1882, tant'è che la chiesa venne chiusa a tempo indeterminato nel 1890. Successivamente, dopo tre anni di restauri, la chiesa nel 1893 fu riaperta al culto, ma nel 1949 il riapparire di fessurazioni condusse alla dolorosa decisione di chiudere definitivamente al culto la chiesa nel 1952, che venne minata nel 1958 per recuperare materiale necessario alla costruzione della nuova parrocchiale di San Marziale in Santa Maria Regina, che accoglie quasi tutto il patrimonio artistico della "cesa vecia".[4]


Monumenti e luoghi d'interesse



Note


  1. Tavola: Popolazione residente per sesso - Verona (dettaglio loc. abitate) - Censimento 2001, su dawinci.istat.it.
  2. Brugnoli, 1990a, p. 272.
  3. Marco Pozza, Il diploma originale di Berengario I per la corte di Breonio in Valpolicella, in Istituto di storia medievale e moderna e Istituto di paleografia e diplomatica (a cura di), Studi di storia medievale e di diplomatica, vol. 9, Cappelli, 2018, ISSN 1124-1268 (WC · ACNP), OCLC 8081473177. URL consultato il 1º dicembre 2019 (archiviato il 1º dicembre 2019). Ospitato su archive.is.
  4. Brugnoli, 1990a, p. 174.

Bibliografia



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