Breia (Brèja in piemontese) è una frazione di 176 abitanti di Cellio con Breia in provincia di Vercelli, già comune autonomo fino al 1º gennaio 2018 e in seguito aggregato a Cellio nel nuovo comune.
Breia frazione | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Comune | ![]() | |
Territorio | ||
Coordinate | 45°45′53.89″N 8°18′19.87″E | |
Altitudine | 809 m s.l.m. | |
Superficie | 7,23 km² | |
Abitanti | 176[1] (30-4-2017) | |
Densità | 24,34 ab./km² | |
Sottodivisioni | Agarla, Cadarafagno, Castagneia, Cavaglia, Morondo | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 13024 (già 13020) | |
Prefisso | 0163 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 002019 | |
Cod. catastale | B136 | |
Targa | VC | |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] | |
Cl. climatica | zona F, 3 356 GG[3] | |
Nome abitanti | bregini o breiesi | |
Patrono | san Giovanni Battista | |
Giorno festivo | 24 giugno | |
Cartografia | ||
Sito istituzionale | ||
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Era il comune più alto della bassa Valsesia ed è situato tra i boschi in una zona con ampia veduta sulla valle. Davanti alla chiesa parrocchiale, guardando verso la valle, nelle giornate limpide è possibile vedere le montagne al di là delle quali si trova la Liguria.
In località San Bernardo si trova una salubre pineta, fonti di acqua pura, parco giochi, area pic nic, tennis e maneggio. Dopo una breve camminata tra i boschi di castagno e latifoglie si raggiunge il Monte San Grato (914 m s.l.m.), frequente meta di passeggiate per la vastità del panorama che abbraccia la vallata dal parco naturale del Monte Fenera fino al Monte Rosa. Inoltre sul terrazzo naturale è situata la chiesetta dedicata a San Grato datata 1500. Il monte Briasco (1185 m s.l.m.) fu centro della lotta partigiana in Valsesia durante la seconda guerra mondiale per la sua posizione strategica. In ricordo della resistenza è stato realizzato il Cippo dedicato ai caduti. Dalla cima del monte si può godere della vista del Monte Rosa e del Monviso, del Lago d'Orta, del Lago Maggiore con il Mottarone e del Lago di Varese e del Lago di Como con gran parte della Pianura Padana.
Il suo nome potrebbe avere origini francesi, da un termine che significa altura, rialzo [senza fonte]. Le prime notizie che si hanno di Breia (o anche Breja) si possono trovare nel diploma di Ottone IV nel 1209 dove si cita una certa Bregina e nella carta dell'11 agosto 1251 dove viene citato il toponimo Brecenna [senza fonte].
In seguito denominata Breja, il nome divenne Breia a seguito dell'italianizzazione della toponomastica locale in vigore nel ventennio fascista [senza fonte].
Lo stemma di Breia era stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 22 settembre 1963.[4]
«Di azzurro, alla chiesa fondata sulla campagna erbosa di verde, addestrata dal campanile a cuspide, attraversata a sinistra dall'albero di castagno, il tutto al naturale. Sotto lo scudo, su lista svolazzante d'argento il motto, in lettere maiuscole di nero: Crux in summitate posita fuit» |
È rappresentata la chiesa di San Giovanni Battista, elevata a parrocchia nel 1588, con la posa della croce sulla sommità, avvenimento ricordato dal motto presente sotto lo scudo.
La chiesa parrocchiale è dedicata a san Giovanni Battista e fu costruita su una cappella del XII secolo. La chiesa risalirebbe al XVI secolo ma fu in seguito rimaneggiata. Nel portico del 1770 si trovano gli affreschi di Lorenzo Peracino tra cui la Decollazione di Giovanni Battista e i 14 quadri della Via Crucis interni alla chiesa, per la realizzazione dei quali il Peracino non volle essere pagato in denaro ma fece richiesta che i cittadini di Breia gli costruissero la casa a Bosco di Cellio [senza fonte]. Sotto la cupola del presbiterio si può osservare il Salvatore che scorge il Battista dal cielo, in una prospettiva straordinaria che sembra innalzare la cupola stessa di diversi metri. Nella cappella del transetto di destra è rappresentata Sant'Eurosia di Jaca, una santa spagnola il cui culto è piuttosto raro. Il campanile seicentesco è alto 35 metri in pietra scalpellata e ha i lati esterni di 6,35 metri. Fu costruito con le elemosine dei cittadini di Breia e della frazione Agarla e conserva ancora due grosse campane fuse in loco nel 1645. È presente un antico altorilievo su pietra della Madonna col Bambino del 1588, opera di un artista walser che collocò le sue opere in diversi luoghi della valle. È riconoscibile dall'omino stilizzato che contrassegnava tutte le sue opere. La chiesa, che prima dipendeva da San Giovanni Battista sopra Quarona, fu innalzata parrocchia nel 1588, con la posa della croce sulla sommità. In onore di questo avvenimento lo stemma dell'ex Comune di Breia riporta il motto "CRUX IN SUMMITATE POSUIT".
Il 7 maggio 2005 il campanile di Breia è stato colpito da un fulmine, che ha causato danni alla struttura del campanile stesso e al tetto. Le pitture dell'antico ossario sono del Rastelli di Carega. Il cimitero che circondava la chiesa fu trasferito nel 1737 in un luogo più adatto, dove l'Avondo effigiò un bel crocifisso.
A San Bernardo (908 m s.l.m.), raggiungibile a piedi in pochi minuti da Breia, sorge una piccola chiesa dedicata al Santo, che proteggeva i viandanti che attraversavano quel valico.
A 15 minuti da Breia si trova la chiesa di Cadarafagno, che anticamente con Breia faceva parte di quella di Quarona. La chiesa parrocchiale, che è collocata fuori dell'abitato, contiene alcuni dipinti eseguiti nel 1796 dal Peracino terzo (nipote di Lorenzo) e rappresentanti alcuni fatti del titolare S. Gottardo e della beata Panacea[5]. Sotto al portico della facciata Lorenzo Peracino dipinse nel 1791, fra ornati di stile barocco, i quattro evangelisti e sopra la porta la pastorella valsesiana Panacea. Il campanile di questa chiesa reca la data del 1629.
Abitanti censiti[6]
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