Bocca d'Enza (Bóca d'Énsa in dialetto parmigiano) è una frazione del comune di Sorbolo Mezzani, posta a 1km a nord-est di Mezzano Inferiore e a 20km nord-est da Parma.
Bocca d'Enza frazione
Bocca d'Enza dalla chiavica dell'argine consortile
Si trova in parte nella zona golenale della riva destra del fiume Po, protetta da un proprio argine consortile e in parte all'interno dell'argine maestro. L'abitato si snoda lungo il tratto terminale del canale Parmetta principalmente sulla riva sinistra.
Origini del nome
Il toponimo deriva dallo sbocco del torrente Enza nel fiume Po che un tempo si trovava nei pressi dell'abitato ma che oggi invece è situato di fronte a Brescello. La parola “Bocca” richiama la confluenza di un corso d'acqua minore in uno di maggiore portata[2].
Storia
Non si hanno notizie certe sulla nascita dell'abitato, ma è logico supporre sia sorto posteriormente al 1306
come Mezzano Inferiore, cui è strettamente legata e di cui ha seguito da sempre le sorti[3].
Alcune carte mostrano che nel XVII secolo il tracciato del cavo Parmetta era già identico a quello attuale, già protetto da chiaviche situate nella posizione di quelle odierne. La foce dell'Enza invece, ubicata nei pressi dell'abitato, nel corso degli anni si sposterà invece sempre più tanto che oggi si trova circa 3km più a est poco a nord di Brescello[4].
Un'altra importante mutazione del territorio di Bocca d'Enza avvenne nel 1616. Il vicino torrente Parma, a seguito dell'ostruzione della sua foce, si immise nel vecchio alveo del fiume Po confluendo nell'Enza nei pressi della frazione[5]. Questa situazione permase fino al XIX secolo quando il Parma tornò nuovamente a sfociare in Po presso Mezzano Superiore. Il vecchio alveo abbandonato verrà rinominato Parma Morta[3].
Nel 1763 Bocca d'Enza, che come Mezzano Inferiore si trovava precedentemente sotto la giurisdizione del vescovo di Parma, entrò a far parte del ducato di Parma[6]. Con il nuovo assetto amministrativo la frazione si venne a trovare sul confine dello stato parmense con il Ducato di Modena e con il Ducato di Milano. Vi venne istituita una dogana col compito di controllare coloro che attraversavano l'Enza[7] da e per Ghiarole di Brescello o attraversavano il Po con uno dei battelli quivi ubicati[7].
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Oratorio di S. Anna
più volte rimaneggiato (a inizio del XVIII secolo e nel 1928) si trova nelle adiacenze della corte degli Oppi[8]
Architetture civili
Corte degli Oppi
Di proprietà privata, è l'unico edificio di una certa rilevanza architettonica e si contraddistingue per le caratteristiche finestre a bifora.
Impianto idrovoro di Bocca d’Enza
L’edificio che ospita l’impianto idrovoro venne realizzato fra il 1908 e il 1917 e successivamente potenziato nel 2007[9][10][11]. L'impianto è ubicato sul cavo Parmetta, dal 1910 garantisce il deflusso delle acque meteoriche anche dai terreni più bassi dell'entroterra mezzanese e colornese. Il primo motore dell'impianto idrovoro soprannominato Machinón oggi è esposto nella piazza di Mezzano Inferiore.
Altro
Murales
sulla chiavica che chiude l'argine consortile di Bocca d'Enza sul cavo Parmetta si trovano due opere realizzate dall'artista locale Gianni Samini.
Agli inizi del 900 a Bocca d'Enza il maestro Pinazzi fondò l'omonimo concerto a fiato[12][13]. A differenza del concerto Cantoni anch'esso di Mezzani si dedicò principalmente alla musica folkloristica e da ballo[14].
Michela Rossi, Strade d'acqua. Navigli, canali e manufatti idraulici nel parmense: dal rilievo del territorio al disegno del paesaggio, Mezzani, Mattioli 1885, 2004.
Marco Minardi, 1763: le comunità dei Mezzani e il ducato di Parma, Mezzani, Amministrazione comunale di Mezzani, 1999.
Vocabolario topografico dei ducati di Parma Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia ducale, 1843.
Antonio Schiavi, La diocesi di Parma, Parma, L'eco, 1940.
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