Binetto (Venétte in dialetto locale[4]) è un comune italiano di 2 133 abitanti[1] della città metropolitana di Bari in Puglia.
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Binetto comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Vito Bozzi (lista civica Noi per Binetto - Passione comune) dal 27-5-2019 |
Data di istituzione | 17-3-1861 |
Territorio | |
Coordinate | 41°01′27″N 16°42′38″E |
Altitudine | 170 m s.l.m. |
Superficie | 17,65 km² |
Abitanti | 2 133[1] (31-8-2022) |
Densità | 120,85 ab./km² |
Comuni confinanti | Bitetto, Bitonto, Grumo Appula, Palo del Colle, Sannicandro di Bari, Toritto |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 70020 |
Prefisso | 080 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 072008 |
Cod. catastale | A874 |
Targa | BA |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 425 GG[3] |
Nome abitanti | binettesi |
Patrono | san Crescenzio |
Giorno festivo | primo martedì di marzo |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il comune sorge nella conca di Bari, sui primi rilievi delle Murge. Confina con Bitetto, Grumo Appula, Palo del Colle e Sannicandro di Bari. Una frazione ("exclave") del territorio comunale è la zona delle Matine, in agro di Bitonto.
Alcuni reperti archeologici rinvenuti nel 1908 attesterebbero che il territorio binettese era popolato sin dal IV-V secolo a.C..
Il casale di Vinetum (in latino "vigneto"), fondato presumibilmente in epoca altomedievale e oggetto di devastazioni ad opera dei saraceni, nell'XI secolo ebbe come feudatario un certo Umfredo, probabilmente imparentato con Tancredi d'Altavilla, che lo dotò di fortificazioni. Nel 1181 ne era feudatario Roberto de Benetto, che pagava alla corona 260 once d'oro, e nel 1199 Ruggiero di Binetto, giustiziere imperiale. Nel 1268 il feudo venne ceduto da Roberto d'Angiò a Roberto da Bari. In seguito passò alle famiglie Nicastro e Moncello, prima di essere donato al barone Cristoforo D'Angelo nel 1507. Nel 1592 venne venduto a Baldassarre Caracciolo che lo trasmise ai suoi eredi e poi alla famiglia Carafa sino al 1650, quando fu venduto al casato De Angelis. Ultimi feudatari furono i d'Amely, dalla fine del Settecento al 1806, quando la feudalità venne abolita in tutto il Regno di Napoli.
Nel 1799, su influsso della rivoluzione napoletana, vi fu innalzato l'albero della libertà. Libero comune nel 1811, nel 1820 vi ebbe sede una vendita carbonara.
Nel 1927 il comune di Binetto venne soppresso e aggregato a quello di Grumo Appula. L'autonomia amministrativa fu riottenuta solo nel 1946[5] su iniziativa dell'avvocato Vito D'Attolico[senza fonte].
Inoltre si volle unire il comune di Binetto con quello di Grumo Appula e di Toritto per formare un nuovo comune ma il progetto venne respinto.
La chiesa dell'Assunta, edificata tra il 1198 e il 1203, presenta gli elementi architettonici tipici del romanico pugliese, con una spoglia facciata a capanna munita di tre portali con archi a tutto sesto e di un semplice oculo in corrispondenza del portale centrale. Nelle nicchie lungo la fiancata sinistra sono collocate alcune statue in pietra.
L'interno, a tre navate absidate, è scandito da pilastri in conci di pietra che reggono la volta a crociera della navata centrale. L'originaria pianta rettangolare è stata alterata da manomissioni tarde, quali la costruzione di alcune cappelle laterali e la riedificazione del presbiterio nel Settecento. Vi sono custoditi un fonte battesimale cinquecentesco, un'acquasantiera e alcuni affreschi databili tra il XIV e il XVII secolo.
Nel territorio comunale si trova anche l'autodromo del Levante, in cui si svolgono soprattutto gare motociclistiche.
Abitanti censiti[6]
Gli stranieri residenti a Binetto al 31 dicembre 2019 erano 41, pari all'1,85% della popolazione complessiva.[7]
La città dispone di due impianti ferroviari:
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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6 febbraio 1987 | 18 giugno 1990 | Donato Sinisi | - | Sindaco | [8] |
18 giugno 1990 | 24 aprile 1995 | Donato Sinisi | Democrazia Cristiana | Sindaco | [8] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Donato Sinisi | Partito Popolare Italiano | Sindaco | [8] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Donato Sinisi | centro-destra | Sindaco | [8] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Antonio Proscia | lista civica | Sindaco | [8] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Vito Siciliano | lista civica Unione dei democratici per Binetto | Sindaco | [8] |
26 maggio 2014 | 26 maggio 2019 | Giuseppe Delzotto | lista civica Binetto passione comune | Sindaco | [8] |
27 maggio 2019 | in carica | Vito Bozzi | lista civica Noi per Binetto - Passione comune | Sindaco | [8] |
Gli impianti sportivi sono:
Altri progetti
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