Bastardo è una frazione del comune di Giano dell'Umbria (PG).
Bastardo frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 42°52′15″N 12°33′35″E |
Altitudine | 290 m s.l.m. |
Abitanti | 3 383 (Censimento ISTAT 2015) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 06030 |
Prefisso | 0742 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | bastardesi o bastardensi |
Cartografia | |
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La frazione (290 m s.l.m.) si è sviluppata soprattutto nel dopoguerra, ed ora rappresenta la zona più abitata ed industrializzata dell'intero territorio comunale (secondo i dati Istat, censimento 2015, conta 3383 residenti[1]).
Il nome originale è Osteria del Bastardo e fu un'antica stazione di posta lungo la via Flaminia. Negli anni '20 è stato abbreviato nella forma odierna. Già nel 1933, comunque, si cominciò a sentire l'esigenza di modificare il nome del paese: tra quelli proposti, anche in anni successivi, Villa Romana, Termoelettropoli o Lignilia. Nessuno di questi tentativi è andato a buon fine.
Il territorio è ricco di appezzamenti di olivi, per la produzione di un pregiato olio. Vi si trovano anche alcune aziende per la produzione dell'olio d'oliva, come ad esempio la Farchioni.
La zona è nota anche per la presenza della centrale termoelettrica "Pietro Vannucci", di proprietà del gruppo Enel, nel territorio prospiciente Gualdo Cattaneo. Essa è costituita da due sezioni a vapore da 75 MW, alimentate da carbone e olio combustibile ed entrate in servizio nel 1967. L'impianto è stato dismesso dal 1 gennaio 2019 nell'ambito delle politiche paneuropee di abbandono degli impianti più inquinanti in termini di emissioni di gas serra. Il raffreddamento dell'impianto avveniva con torri, che però non usavano acqua proveniente da sorgenti fredde.
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