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Bagnarola (La Bagnarôla in romagnolo) è una frazione del comune di Cesenatico, in provincia di Forlì-Cesena.

Bagnarola
frazione
Bagnarola di Cesenatico
Localizzazione
Stato Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Forlì-Cesena
Comune Cesenatico
Territorio
Coordinate44°09′15″N 12°19′24″E
Altitudine14 m s.l.m.
Abitanti2 164[1] (2017)
Altre informazioni
Cod. postale47042
Prefisso0547
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiBagnarolesi
Cartografia
Bagnarola

Geografia fisica


È situata 6 km a sud-ovest dal centro di Cesenatico, a breve distanza dal confine con il territorio comunale cesenate e la frazione di Macerone. A sud dell'abitato scorre il torrente Pisciatello. La frazione, a sua volta suddivisa nelle località di Bagnarola di Sopra e Bagnarola di Sotto, si sviluppa prevalentemente lungo l'ex SS 304.

La frazione è indicativamente delimitata a ovest da via Capannaguzzo, a nord dallo scolo Mesola, a est da via Carlona e da via Sbarra e a sud dal torrente Pisciatello. Confina ad ovest con Macerone di Cesena e Capannaguzzo di Cesena, a nord con Capannaguzzo di Cesena, a est con Villalta di Cesenatico e a sud con Sala di Cesenatico.


Origini del nome


Il nome Bagnarola viene erroneamente associato alle paludi pre-bonifiche di epoca rinascimentale ma deriva probabilmente da "Balneum Aurelianum" ossia Bagno (termale) dell'Imperatore Marco Aurelio come da indicazione ritrovata su un'epigrafe dai frati benedettini nel 1505 durante le bonifiche per la realizzazione del mulino[senza fonte].


Storia


È la zona del comune di Cesenatico di insediamento più antico, come dimostrano ritrovamenti risalenti all'età del ferro (700-500 a.C.) documentati nel libro dell'Antiquarium di Cesenatico. Nel 2000-2002, durante i lavori per una nuova lottizzazione in via Balitrona, si sono individuate una serie di buche, alcuni pozzi e presumibilmente alcuni fondi di capanne, indicativi di un'area abitativa. Tali capanne, senz'altro costruite in legno, frasche o altro materiale deperibile, avevano pavimenti in terra battuta, un piccolo focolare e pozzetti per la conservazione delle derrate alimentari. All'interno di una delle buche di scarico è stato trovato anche lo scheletro di un piccolo bovino. Questi elementi, non sufficienti a ricostruire l'effettiva consistenza dell'insediamento, sono comunque indicativi della presenza di una comunità vissuta tra 700 e 500 a.C., dedita all'agricoltura e all'allevamento di animali domestici.

Una sentenza del 29 Agosto 1205 sui contrasti per la definizione dei possedimenti riminesi e cesenati cita tra gli altri luoghi l'"uadu bagnarole", ossia il guado di Bagnarola. Il tratto di Pisciatello, definito "Rubicoe", che allora deviava poi a nord dell'attuale Cesenatico, era quindi ai tempi linea di confine, ponendo Bagnarola sul versante Cesenate. Alla fine del 1371 l'insediamento registrava già 21 focolari (80-100 abitanti). All'inizio del 1500 i monaci pensarono di erigere un mulino alla Bagnarola. Rivolsero una petizione al governatore di Cesena che gli fece presente un vasto territorio attraverso la strada che conduce al porto, già boschivo ed incolto, da parecchi anni era stato ridotto a coltura e i vari coloni si vedevano costretti a portare in territorio Riminese, i prodotti. Ottenendo il permesso dal governatore i monaci costruirono una chiusa sul Pisciatello e un canale di derivazione per portare l'acqua alla volta della fattoria, e a ridosso di questa eressero un mulino ad acqua. Durante i lavori di scavo, i monaci ebbero la fortuna di trovare un vaso pieno di monete romane. Nel 1584 con l'erezione della parrocchia di Sala approvata da monsignore vescovo Edoardo Gualialdi, Bagnarola entrò a farne parte. Nel 1585 le famiglie erano 101 (690 persone). Nel XVII accanto al mulino della Bagnarola, si sviluppò una fattoria dove i benedettini facevano affluire i prodotti di tutti i loro poderi. Nel 1671 il podere fu affidato per 6 anni a Francesco Benvenuti. In quella grande corte, oltre a cantine e granai, alcune camere erano affidate ai monaci. A partire dal 1905, abbiamo notizia dell'esistenza di un circolo repubblicano (A Fratti), che riuniva aderenti delle località di Macerone, Bagnarola e Sala.

A cavallo tra il 1912 ed il 1913, grazie al contributo del Marchese Lodovico Almerici, venne ampliato l'oratorio e la canonica.

La celletta posta all'angolo tra via Cesenatico e via Carlona è stata installata nel 1954, anno mariano in cui una piccola statua della Madonna veniva fatta passare di casa in casa per benedire le famiglie.


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


La chiesa parrocchiale è intitolata ai Santi Filippo e Giacomo ed è altresì intitolata alla Madonna del Buon Consiglio.


Aziende storiche


Aziende storiche non più attive:


Note


[1] Dati del Comune di Cesenatico

  1. c.a.

Bibliografia


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