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Bàssora (in arabo: ﺍﻟﺒﺼﺮة, al-Baṣra) è la seconda città per popolazione dell'Iraq.

Disambiguazione – "Basra" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Basra (disambigua).
Bassora
città
بصرة
al-Baṣra
Bassora – Veduta
Bassora – Veduta
Localizzazione
Stato Iraq
GovernatoratoBassora
DistrettoNon presente
Territorio
Coordinate30°30′N 47°49′E
Altitudine5 m s.l.m.
Superficie181 km²
Abitanti2 600 000 (2003)
Densità14 364,64 ab./km²
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+3
Cartografia
Bassora
Sito istituzionale

Sita nell'estremo sud del Paese, a circa 420 km a sud di Baghdad, nei pressi della confluenza tra il Tigri e l'Eufrate, il cui corso comune che sfocia dopo una cinquantina di chilometri nell'Oceano Indiano è chiamato Shatt al-'Arab (Sponda degli Arabi), Bassora ha una storia lunga e complessa.


Storia


Nonostante l'area fosse abitata forse già in età persiana sasanide con il nome di Vahishtābādh Ardashīr, il primo impianto dell'attuale città si ricollega alla volontà del comandante arabo ʿUtba b. Ghazwān di erigere nel 638 d.C. un campo fortificato (miṣr) per i suoi eserciti che avevano sconfitto i Persiani sasanidi e i loro vassalli arabi lakhmidi.[1] La trasformazione in città si ebbe all'epoca del primo califfato omayyade, con l'edificazione di un'imponente moschea, di un Palazzo governatoriale cui più tardi si unirono un muro di cinta e un fossato.

La città nel restante VII secolo e nella prima metà dell'VIII secolo non conobbe una crescita significativa fin quando, in età abbaside, con la costruzione da parte del califfo al-Manṣūr della capitale di Baghdad, il volume degli scambi che prese a transitare attraverso il Golfo Persico - da e per le contrade del Vicino, Medio ed Estremo Oriente e dell'Africa orientale - si accrebbe in maniera talmente significativa e accelerata da indurre a un maggior impiego degli impianti di Bassora. In base a testimonianze di fonte islamica, la lunghezza dei moli e delle banchine d'attracco del naviglio commerciale superava abbondantemente i 10 chilometri e la popolazione avrebbe raggiunto l'inverificabile cifra di 600.000 unità.

La città fu celebre per la sua notevole attività culturale nel campo della filologia araba, e così pure della teologia islamica, con personalità d'eccezione quali al-Hasan al-Basrī, e i mutaziliti Wāṣil b. ʿAtāʾ e ʿAmr b. ʿUbayd. Divenne così uno dei più importanti centri abitati dell'intero mondo islamico ma, nel periodo delle rivolte servili - Zott (820-835) e Zanj (869-883) - e infine a causa dei Carmati nel 923, dovette patire talmente tante distruzioni ed eccidi da ridurne significativamente e per sempre il numero degli abitanti e il volume di redditi prodotti.

Ulteriori danni Bassora patì nel periodo della decadenza califfale abbaside e nel periodo delle invasioni mongole, nonché nel successivo periodo ilkhanide, tanto che a metà del secolo XIV il viaggiatore maghrebino Ibn Baṭṭūṭa la descrisse come un centro in piena rovina materiale e morale, che viveva essenzialmente del marginale traffico marittimo che ancora la raggiungeva e della produzione abbondante di datteri, tanto che la città antica veniva progressivamente abbandonata per privilegiare l'antico insediamento urbano e commerciale di al-Ubulla, a suo tempo ampiamente devastato dalla rivolta servile degli Zanj.

La situazione non migliorò che di poco sotto i Safavidi di Persia e sotto gli Ottomani che persero la città solamente nel 1919, a seguito della sconfitta degli Imperi centrali, al termine della prima guerra mondiale. Fu occupata delle truppe britanniche durante la battaglia di Bassora, nel 1914.

Fu solo con l'arrivo della Gran Bretagna, potenza mandataria per l'Iraq per disposizione della Società delle Nazioni dopo la sconfitta del regime ottomano e lo smembramento del suo Impero, che la situazione di Bassora cominciò rapidamente a migliorare. Massimo interesse di Londra era infatti mantenere facili i collegamenti fra la madrepatria e l'Impero indiano attraverso i possedimenti vicino-orientali, specie se essi potevano contare, come era il caso del meridione iracheno, sui campi petroliferi di recente scoperta.

Durante la guerra Iran-Iraq (1980-1988) la città fu a lungo assediata dagli iraniani e nel 1987 divenne il campo di battaglia più sanguinoso dell'intero conflitto. Gli iraniani giunsero fino a circa 12 km dal centro urbano ma furono in seguito respinti riportando pesanti perdite. Nel 2003 la città fu rapidamente occupata dalle forze della coalizione internazionale nel corso della seconda guerra del golfo.


Amministrazione



Gemellaggi



Note


  1. Si trova notizia che la città di Bassora fu fondata nel 636 per ordine di ʿOmar, terzo Califfo, in (trad. e commento a cura di Antoine Galland), Mille e una notte: "Primo viaggio di Sindbad il marinaio", nota 1.

Bibliografia



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На других языках


[de] Basra

Basra (arabisch البصرة, DMG al-Baṣra; auch Basrah oder Bassora) ist eine Stadt im Süden des Irak. Sie liegt am Schatt al-Arab etwa 100 Kilometer entfernt von dessen Mündung in den Persischen Golf und ist die wichtigste Hafenstadt des Landes. Basra ist Hauptstadt der an die iranische Provinz Chuzestan grenzenden Provinz Basra und nicht zuletzt wegen der Erdölindustrie die bedeutendste Stadt im mehrheitlich von Schiiten bewohnten Südirak. Sie ist eine der ersten Städte, die von den Arabern nach der Eroberung des Vorderen Orients gegründet wurden.
- [it] Bassora

[ru] Басра

Ба́сра (араб. البصرة‎) — город на юго-востоке Ирака, главный порт страны, расположен на реке Шатт-эль-Араб, между Кувейтом и Ираном. Административный центр одноимённой мухафазы. Второй по величине и самый густонаселённый город в Ираке после Багдада[3], а также один из самых жарких городов на планете, с летними температурами, регулярно превышающими 50 °C.



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