Curzola[2][3][4][5][6][7] (in croato Korčula) è la maggiore città dell'isola di Curzola in Croazia e, al censimento del 2011, contava 5.634 abitanti.
![]() |
Questa voce o sezione sull'argomento Europa ha un'ottica geograficamente limitata.
|
Curzola comune | |
---|---|
(HR) Korčula | |
![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Mirko Duhović |
Territorio | |
Coordinate | 42°57′N 17°08′E |
Altitudine | 1 m s.l.m. |
Superficie | 108,20 km² |
Abitanti | 5 634[1] (censimento 31 marzo 2011) |
Densità | 52,07 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 20 260 |
Prefisso | 020 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | DU |
Nome abitanti | curzolani |
Patrono | san Marco evangelista |
Giorno festivo | 25 aprile |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Curzola fu sede vescovile dal 1300 al 1828.
Fu un comune della provincia di Spalato, suddivisione amministrativa del Governatorato della Dalmazia, parte del Regno d'Italia dal 1941 al 1943.
Nelle vicinanze della cattedrale di San Marco evangelista, si può visitare la cosiddetta casa di Marco Polo[8].
È presente una piccola comunità di italiani autoctoni che rappresentano una minoranza residuale di quelle popolazioni italiane che abitarono per secoli la penisola dell'Istria e le coste e le isole del Quarnaro e della Dalmazia, territori per secoli della Repubblica di Venezia. La presenza di italiani a Curzola è drasticamente diminuita in seguito all'esodo giuliano dalmata, che avvenne dopo la seconda guerra mondiale e che fu anche cagionato dai "massacri delle foibe".
Gli italiani fino alla fine dell'ottocento costituirono più della metà della popolazione. Si concentravano nella quasi totalità nella cittadina di Curzola e nella vicina frazione di Petrara. I rappresentanti politici dei curzolani di lingua italiana erano i membri della famiglia dei conti Smerchinich. Nel 1867 uno Smerchinich venne eletto deputato italiano al parlamento di Vienna.
Il numero degli italiani andò sempre decrescendo fino ad arrivare al 1910 dove gli italofoni risultarono circa il 25% a Curzola e il 15% a Petrara. Dopo la fine della prima guerra mondiale, si accesero incidenti tra la popolazione di madrelingua croata e quella italiana. Il 4 novembre 1918, la Regia Marina italiana occupò la città. Molti, all'epoca, davano per certa anche una spedizione dannunziana a Curzola, analoga alla vicenda di Fiume. Tuttavia, nel 1921, l'Italia rinunciò all'isola e si ritirò, gettando nello sconforto la popolazione italiana locale, composta ancora da circa 900 persone.
L’annessione della città con l’isola al Regno di Jugoslavia, provocò un massiccio esodo dei curzolani italiani. Nel 1921 risultavano solo 180 italiani e nel 1923 il numero scese drasticamente ancora facendo risultare la comunità italiana di soli 46 persone. Al termine della seconda guerra mondiale quasi tutti i rimasti scelsero la via dell’esilio verso l’Italia e l’estero.
Oggi, secondo il censimento ufficiale croato del 2011, è presente una piccola comunità di italiani, lo 0,07% della popolazione[9].
% | Ripartizione linguistica (gruppi principali)[10] |
---|---|
0,16% | madrelingua bosniaca |
0,25% | madrelingua tedesca |
97,09% | madrelingua croata |
0,09% | madrelingua italiana |
0,19% | madrelingua slovena |
0,46% | madrelingua albanese |
0,37% | madrelingua serba |
La città di Curzola è suddivisa in 5 frazioni (naselja)[11] di seguito elencate. Tra parentesi il nome in lingua italiana.
Altri progetti
Controllo di autorità | GND (DE) 4566761-5 · BNF (FR) cb14515441p (data) |
---|
![]() | ![]() |