Castagna (in croato Kostanjica) è una località dell'Istria croata, frazione del comune di Grisignana.
Castagna insediamento | |
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(HR) Kostanjica (IT) Castagna | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Comune | Grisignana |
Territorio | |
Coordinate | 45°21′54″N 13°45′29″E |
Altitudine | Da 110 a 158 m s.l.m. |
Abitanti | 51[1][3] (2001) |
Insediamenti confinanti | A nord e a est con Piemonte d'Istria, a sud con Visinada e a ovest con Grisignana |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano più del 50% della popolazione (2001), croato |
Cod. postale | 52428 |
Prefisso | +385 052 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | PU |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
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Castagna prende il nome dai vicini boschi di castagni, che si trovano su buona parte del territorio del comune di Grisignana. In atti e documenti d'archivio la si cita già nell'XI secolo come Villa de Castan. Dagli anni '50 è stato coniato il nome equivalente croato Kostanjica.
Il colle sul quale oggi sorge Castagna nell'antichità fu abitato dai Romani. Nel XIV secolo si stanziarono nella zona i Morlacchi. Nel 1510 Castagna fu conquistata dai Veneti che nel 1521 ratificarono il possesso con l'editto di Vormazia. Successivamente, nel 1530, Castagna, Bercenigla e Piemonte d'Istria furono vendute all'asta a Giustiniano Contarini, la cui famiglia la mantenne fino al XVIII secolo, quando divenne dominio dell'Impero austro-ungarico. Nel 1919 Castagna entra a far parte dell'Italia (in quel periodo la popolazione italiana era tra il 95 ed il 100%). Tra gli anni quaranta e gli anni settanta la popolazione di Castagna è costretta a scappare dalle proprie case a causa delle persecuzioni da parte dei comunisti jugoslavi nei confronti degli italiani. Oggi, anche se Castagna fa parte della Croazia, l'etnia più numerosa è quella italiana e la lingua più diffusa è l'italiano[4].
La chiesa parrocchiale è dedicata alla Beata Vergine ed a san Pietro e san Paolo. Questa porta l'iscrizione "Electamus Genoa 1769" poiché appunto ingrandita nel 1769. Precedentemente era stata ristrutturata nel 1500. La chiesa possiede tre altari ed il maggiore è in marmo ed è ornato dalle statue dei santi ai quali è dedicata la chiesa. Il campanile veneto è a base quadrata con la torre e la cuspide ottagonale.
Nel 2001 si contavano 51 abitanti, divisi tra 21 nuclei familiari.[2]
Italiani | 33,33% | |||
Istriani | 56,25% | |||
Croati | 8,33% | |||
Serbi | 2,08% |
In occasione della festa di San Pietro e Paolo le statue dei santi venivano portate a mano, sorrette da quattro persone per statua, e seguivano il prete che guidava la processione. Gli abitanti in corteo seguivano la processione con candele e lumini. Tutti i balconi e le finestre delle vie in cui si passava con la venerata immagine venivano addobbati con fiori o con lumi, in segno di festa. Dopo l'esodo questa ricorrenza è andata persa[6].
Tra le attività svolte nel piccolo borgo spicca l'agricoltura, in particolare la viticoltura per la di produzione di vino[7].
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