La città dista una quarantina di km dal confine con la Thailandia di Poipet-Aranyaprathet e vi convergono due strade nazionali, la NH5 e la NH6. Serei Saophoan è difficile da pronunciare, per cui il nome dell'area viene di regola semplificato in Sisophon (dalla denominazione Thai di Sri Sophon), anche nella scrittura khmer.
A seguito della decadenza dell'Impero Khmer, l'area fece per secoli parte del Siam e ritornò a far parte del territorio cambogiano, a quell'epoca protettorato francese, con il Trattato Franco-Siamese del 1907[1][2]. La provincia attuale fu creata nel 1986[senzafonte], mentre in precedenza faceva parte amministrativamente della Provincia di Battambang.
Circa 60km a nord di Sisophon si trovano le rovine del grande complesso khmer di Banteay Chhmar.
Note
J.S.Olson et al., Historical Dictionary of European Imperialism, Greenwood Press, 1991, ISBN 978-0-313-26257-9, in Google Books, p.233
il ritorno delle province alla Cambogia è commemorato da un monumento nel Wat Phnom a Phnom Penh, vedi foto a p.156 in T.Jacobsen, Lost goddesses: the denial of female power in Cambodian history, NIAS Press, 2008, ISBN 978-87-7694-001-0, in Google Books
Bibliografia
(EN) General Population Census of Cambodia, 1998: Village Gazetteer, National Institute of Statistics, febbraio 2000, pp.10-11.
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