Svay Rieng (in lingua khmer: ខេត្តស្វាយរៀង) è una provincia nella parte sud-orientale della Cambogia. Il capoluogo è la cittadina omonima di Svay Rieng, dove passa la Strada Nazionale N.1 (NH1), che collega il posto di confine internazionale di Bavet alla capitale Phnom Penh.
Svay Rieng provincia | |
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ខេត្តស្វាយរៀង | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Amministrazione | |
Capoluogo | Svay Rieng |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 11°04′N 105°49′E |
Superficie | 2 966 km² |
Abitanti | 524 554 (2019) |
Densità | 176,86 ab./km² |
Altre informazioni | |
Prefisso | 044 |
Fuso orario | UTC+7 |
ISO 3166-2 | KH-20 |
Cartografia | |
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La provincia è suddivisa amministrativamente in 7 distretti.
I 7 distretti a loro volta sono suddivisi in 80 comuni (khum) e 690 villaggi (phum)[1].
Una porzione rilevante della provincia protrude in territorio vietnamita, per la sua forma caratteristica è chiamata "becco di pappagallo" (in vietnamita: Mỏ Vẹt).
Dalla primavera del 1969 fu uno degli obiettivi dei bombardamenti segreti americani autorizzati dal presidente Richard Nixon (ed ammessi dal Pentagono nel 1973) contro i cosiddetti "santuari comunisti", che causarono molte vittime tra la popolazione civile[2]. In effetti i Viet Cong e l'esercito regolare del Nord Vietnam utilizzavano da tempo parte della Cambogia come zona di appoggio logistica per gli attacchi verso il Vietnam del Sud oltre che per il trasporto di materiale bellico proveniente da Sihanoukville, malgrado il Nord Vietnam avesse sottoscritto ufficialmente la neutralità cambogiana, approfittando della debole resistenza offerta dal governo del principe Norodom Sihanouk. Dopo il colpo di Stato di Lon Nol nel marzo 1970, gli Stati Uniti intervennero ufficialmente[3], appoggiando una serie di azioni terrestri condotte in congiunzione alle forze sudvietnamite in territorio cambogiano[4].
Dalla fine del 1975 fu teatro di combattimenti tra i Khmer rossi e le forze armate vietnamite che, oltre a rispondere alle sanguinose incursioni dei primi in territorio vietnamita, miravano a costringere il regime a negoziati con un impegno limitato che non provocasse l'intervento cinese.
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