La Collegiata di Neuchâtel, edificata nel XII secolo e dedicata nel 1276[1], costituisce la testimonianza del passaggio alla Riforma protestante nel 1530. Ospita la tomba dei conti di Neuchâtel, monumento policromo di fine Medioevo costituito da quindici statue in grandezza naturale rappresentanti i conti e le loro consorti[senzafonte].
La basilica di Nostra Signora dell'Assunzione, detta Chiesa Rossa, fu costruita in stile neogotico da Guillaume Ritter tra il 1897 e il 1906[1] ed elevata al titolo di basilica minore da papa Benedetto XVI nel 2007[6]. È il principale luogo di culto cattolico nel cantone.
Il Tempio riformato du Bas o Temple Neuf, costruito nel 1696[1]su progetto di Joseph Humbert-Droz[senzafonte].
La cappella della Maladière, costruita nel 1828[1]su progetto di Frédéric de Morel[senzafonte].
Architetture civili
Il castello di Neuchâtel
Il castello di Neuchâtel ospita attualmente il Consiglio di Stato (governo del cantone)
La Torre delle prigioni, costruita nel XII secolo e modificata più volte, costituisce la porta[1]ovest della città prima dell'apertura della route de l'Évole[senzafonte].
Il Palazzo comunale (Hôtel de Ville, rue de l'Hôtel de Ville, 2), costruito nel 1790[1]ove vi era l'antico ospedale e la porta dell'ospedale[senzafonte].
Il fabbricato dei servizi industriali (faubourg de l'Hôpital, 2), costruito come ospedale nel 1783, cessò la sua funzione nel 1914 quando entrò in funzione l'ospedale dei Cadolles[1].
Il Collegio latino (place Numa-Droz, 3), eretto nel 1835 su di un antico banco di sabbia formatosi sul terreno alluvionale del Seyon; ospita fin dalla sua apertura la biblioteca pubblica (la prima biblioteca pubblica in Svizzera) e una parte del Liceo Piaget. Ha ospitato inoltre il Museo di Storia naturale dal 1840 al 1983[senzafonte].
Sono presenti numerosi edifici privati e dimore patrizie di notevole ricchezza[1], in particolare la Grande Rochette (rue de la Gare, 14), la Petite Rochette (rue de la Gare, 17), les hôtels du Peyrou (avenue Jean-Jacques Rousseau, 3), de Pourtalès (faubourg de l'Hôpital, 8) e l'ancien hôtel de Pury (Chemin du Petit Pontarlier, 4, sede del museo di etnografia)[senzafonte].
Fontane
La fontana della Giustizia (1547), eretta all'incrocio della Grand Rue e della rue de l'Hôpital,
La fontana del Griffon (1664), in rue du Pommier.
La fontana del Leone (1664), davanti al Temple-du-Bas.
La fontana della rue du Château, al di sotto dell'esplanade de la Collégiale (1784).
La fontana del Banneret (1584), ai piedi dell'omonima via.
La fontana della rue des Moulins (1584).
La fontana del Neuburg (1608).
La fontana dell'Hôpital (1790), tra l'Hôtel de Ville e il fabbricato comunale.
Il pozzo delle Halles (puits des Halles), aperto nel 1681, chiuso nel 1875, divenne fontana. Essa verrà spostata a più riprese sulla place des Halles[senzafonte].
Società
Lingue e dialetti
Vi si parla per lo più il francese in quanto si trova nella parte della Confederazione detta Svizzera romanda.
Cultura
Musei
Il disegnatore, uno dei tre automi della Jaquet-Droz
Il Museo di arte e storia & Automates Jaquet-Droz, situato in un edificio eretto per ospitare il Museo delle belle arti o Museo della pittura da Léo Chatelain nel 1885[1][7][8]; consta di più di venti sale di esposizione permanenti e temporanee e presenta collezioni di arte di Neuchâtel, svizzere e francesi, tra le quali gli automi della Jaquet-Droz, ovvero tre androidi datati XVIII secolo. Tre modelli storici della città di Neuchâtel dall'anno mille ai nostri giorni sono permanentemente esposti nelle Galeries de l'histoire, sede distaccata del Museo d'arte e di storia[senzafonte].
Il Museo di storia naturale, che si trova nell'antico Collège de jeunes filles, disegnato da Rychner e terminato nel 1853[9], presenta un'esposizione permanente di mammiferi e uccelli della Svizzera nel loro ambiente (diorama sonorizzato per gli uccelli)[senzafonte].
Il Museo di Etnografia di Neuchâtel, ospitato dal 1904 dall'antico Evole Pury, residenza dell'omonima famiglia[8], presenta esposizioni permanenti sull'Antico Egitto, sull'Himalaya (collezioni del Bhutan e del Tibet), il gabinetto di storia naturale del XVIII secolo del generale Charles-Daniel de Meuron e il gabinetto delle curiosità del XX secolo[senzafonte].
Il Centre Dürrenmatt Neuchâtel, inaugurato nel 2000 e sito nel fabbricato progettato da Mario Botta, comprende uno spazio espositivo riservato alla letteratura e alle arti visive. L'istituzione dipende dalla Biblioteca nazionale svizzera e dall'Ufficio federale della cultura: vi si organizzano conferenze, dibattiti e concerti di musica contemporanea.
Infrastrutture e trasporti
Nel comune è presente la stazione ferroviaria omonima, che è servita dalla rete filoviaria di Neuchâtel e dalla rete tranviaria di Neuchâtel.
Gout.ch, La settimana del gusto, Gastronomia per i giovani, 2020, https://www.gout.ch/it/buoni-per-i-giovani Titolo mancante per url url (aiuto). URL consultato il 12 luglio 2021.
Nicola De Jacobis, Nuovo Castello, in Dizionario universale portatile di lingua italiana, geografia, storia sacra, ecclesiastica e profana, mitologia, medicina, chirurgia, veterinaria, farmaceutica, fisica, chimica, zoologia, botanica, mineralogia, scienze, arti, mestieri, ecc., vol. 2, pag. 571, 1ª colonna in basso, 1845. URL consultato il 19 settembre 2019.
(FR) Jürg Schetty, Neuchâtel ... il y a 100 ans, Auvernier, Édition d'autore, 1994.
(FR) Jean-Pierre Jelmini, Neuchâtel, l'esprit - la pierre - l'histoire, 1994.
(FR) Patrice Allanfranchini, Neuchâtel, 1642-1942, trois siècles d'iconographie, Chézard-Saint-Martin, Éditions de la Chatière, 2005, ISBN2-940239-07-X.
Bibliografia
Jean-Pierre Jelmini, Neuchâtel 1011-2011, mille ans - mille questions - mille et une réponses, Ville de Hauterive (Ne), Edition Attenger, 2010.
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