Al 31 dicembre 2007 a Voghiera risultano residenti 76 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono[6]:
Ucraina - 18
Religione
La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico appartenenti all'arcidiocesi di Ferrara-Comacchio.
Fino al 657 la frazione Voghenza è stata sede vescovile.
Cultura
Statua di Niccolo III d'Este
Musei
Museo civico di Belriguardo, comprende un percorso suddiviso in tre sezioni: archeologica, rinascimentale ed arte moderna. Nella prima, sono esposti materiali rinvenuti da scavi archeologici dell'antica città romana di Voghenza e ceramiche databili tra il XIV e il XVII secolo[7]; nella seconda, sono presenti sia affreschi, come nella Sala delle Vigne, che reperti ferraresi risalenti dal XIV al XVII secolo, provenienti da una fossa di butto presente nei giardini; nella terza, la sala dedicata allo scultore autoctono Giuseppe Virgili, la collezione di archeologia industriale con la mostra permanente delle Piccole metallurgie ferraresi nonché la Pinacoteca Ottorino Bacilieri, le cui opere sono collocate in diversi locali del Museo.
Museo del modellismo storico
Geografia antropica
Frazioni
Elenco delle frazioni come riportato nello statuto del comune di Voghiera, con popolazione secondo il censimento Istat del 2001:[8]
Pur essendo un prodotto di nicchia, l'eccellenza della zona è l'aglio, denominato DOP nel maggio 2010 mentre il marchio UE era provvisorio già dal 2007. Coltivato anche in altri comuni della provincia (Argenta, Masi Torello, Portomaggiore, Ferrara), per ottenere il marchio, l'aglio non deve solo essere coltivato in tali zone ma in esse devono essere attuate anche le successive fasi di produzione. Voghiera ne produce circa il 60%, garantendo ottimi utili ai produttori e tendendo ad un progressivo aumento. L'iscrizione di tale prodotto nelle liste europee sia DOP che IGP, è il frutto della cooperazione sia dei produttori che amministrazioni locali e dell'Università[9]. Nel 2017, si contavano 44 aziende per un totale di 130 ettari coltivati. Con l'arrivo provvisorio del marchio europeo, fu quindi dato lo stop alla vendita sui campi, facendo nascere le prime aziende di lavorazione, confezionamento, distribuzione e commercializzazione, creando così l'attuale filiera e facendo salire il prezzo del prodotto locale del 30% a fronte di quello della concorrenza.
Dall'aglio di Voghiera derivano altri prodotti tra cui i paté, l’olio aromatizzato, i sottoli con aglio e cipolla o aglio e pepe e l'aglio nero fermentato[10] nonché il gelato.
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