Sarno è un comune italiano di 30 444 abitanti[1] della provincia di Salerno in Campania. È uno dei centri principali dell'Agro Nocerino Sarnese, nella parte settentrionale della provincia.
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Sarno comune
Sarno – VedutaPalazzo San Francesco, municipio, con la statua di Mariano Abignente in piazza IV Novembre
È situato in un territorio a cavallo tra le tre province di Napoli, Avellino e Salerno e occupa una posizione baricentrica rispetto ai capoluoghi campani.
Territorio
La sorgente del Rio Palazzo in via Diego De Liguori
Sarno fa parte geograficamente dell'Agro nocerino sarnese e si sviluppa alle falde del monte Saro e sulle rive del fiume Sarno, da cui prende il nome. La sua economia si basa principalmente sulla produzione agricola e sull'industria conserviera, in particolare di pomodori (famoso il pomodoro San Marzano dop) e olive.
Classificazione sismica: zona 2 (sismicità media), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.
Clima
La stazione meteorologica più vicina di cui siano disponibili i dati è quella di Napoli Capodichino. Secondo le medie mensili calcolate sul periodo 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo (gennaio) è di circa +8,1°C, mentre quella del mese più caldo (agosto) è di circa +23,7°C. Le precipitazioni medie annue sono di circa 1000mm[4].
La lapide commemorativa della frana del 1998 con i versi di Giuseppe Ungaretti apposta sulla facciata del Municipio in occasione del primo anniversario.
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Sarno.
Il territorio di Sarno fu abitato a partire dall'epoca neolitica e fu poi sede probabilmente di diversi insediamenti indigeni (Sarrasti, Osci e Sanniti) a partire dal IX secolo a.C. e che perdurò in epoca romana fino all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Nell'VIII secolo il primo nucleo dell'attuale città di Sarno sorse ai piedi del castello fondato dal duca longobardo di Benevento. Nel 970 il precedente gastaldato fu eretto a contea e, tra X e XI secolo divenne sede vescovile.
Sarno seguì le sorti del Regno di Napoli, passato dai Normanni agli Hohenstaufen, sotto i quali il feudo fu in possesso della famiglia d'Aquino.
Durante il dominio angioino la contea fece parte dei domini della corona e alla fine del XIV secolo fu affidata ai Brunnfort. Agli inizi del secolo successivo passò agli Orsini di Nola e in seguito a Francesco Coppola, che prese parte alla congiura dei baroni. Nel XVI secolo fu in possesso dei Tuttavilla, passando poi ai Colonna, ai Barberini. Questi ultimi conti feudatari vendettero il loro feudo nel 1690 al principe Giuseppe II de' Medici di Ottajano e quindi il territorio sarnese entrò nell'orbita di quella città e di quella casata medicea, sotto cui divenne ducato, fino all'abolizione del feudalesimo nel 1810.
Dal 1806 al 1860 è stato capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al Distretto di Salerno del Regno delle Due Sicilie.
Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia è stato capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al Circondario di Salerno.
Il 5 maggio 1998[6] il comune fu colpito, insieme con i vicini centri di Quindici, Bracigliano e Siano, da un gravissimo fenomeno franoso, composto da colate rapide di fango, che interessò la metà del territorio comunale. L'evento provocò la distruzione di molte abitazioni e la morte di 137 persone nella sola Sarno.
Simboli e stemma comunale
Lo stemma comunale
Secondo lo statuto comunale[7] lo stemma cittadino è così composto:
«D'azzurro, all'ippogrifo al naturale, tenente con la zampa anteriore una testa di ariete e poggiato con le altre tre zampe sopra tre monti, dai quali scaturiscono tre sorgenti che formano un fiume, il tutto al naturale. Lo scudo è sormontato da corona di Città.[8]»
(Art. 3, comma 2 dello Statuto comunale)
Altro simbolo comunale è il gonfalone, descritto dallo statuto come segue:
«Drappo di colore azzurro riccamente ornato con ricami d'argento e caricato dello stemma del Comune con l'iscrizione in argento "Città di Sarno". Le parti di metallo ed i nastri sono argentati, l'asta verticale è ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Sulla freccia è inciso lo stemma del comune e sul gambo il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.[9]»
(Art. 3, comma 3 dello Statuto comunale)
Dal 21 giugno 1930 il comune di Sarno si fregia del titolo di Città.
Monumenti e luoghi d'interesse
La Chiesa concattedrale di San Michele Arcangelo in Episcopio
Chiesa concattedrale di San Michele Arcangelo
Lo stesso argomento in dettaglio: Duomo di Sarno.
Altri monumenti
Palazzo Buchy (XIX secolo)
Palazzo Capua (XVIII secolo)
Palazzo municipale (XVIII-XIX secolo)
Palazzo Odierna in via Diego De Liguori (XVIII secolo), esso conserva affreschi del solimenesco Giuseppe Vergato.[10]
Palazzo Origo (XVIII secolo; via Duomo 133)
Chiesa monumentale San Francesco d'Assisi, Chiostro e Centro Pastorale Interparrocchiale (XIII secolo)
Santuario di Maria Santissima delle Tre Corone (XVII secolo)
Basilica Insigne Collegiata San Matteo Apostolo ed Evangelista (X secolo)
Chiesa dell'Immacolata (XVIII secolo)
Santuario Beata Vergine Maria del Carmine al Castello (XII secolo)
Chiesa di Sant'Alfonso (XVIII secolo)
Chiesa di San Sebastiano Martire
Chiesa di San Teodoro Martire
Santuario Santa Maria della Foce
Cappella di S. Nicola già juspatronato dei Frecentese (via Diego De Ligouri)
Borgo medievale di San Matteo (XII secolo), con una torre del vecchio castello
Villa Lanzara-Del Balzo
Scavi archeologici in località Foce
Teatro Ellenestico-Romano
Monumento ai caduti della prima guerra mondiale in Piazza Garibaldi
Monumento ai caduti in frazione Lavorate
Monumento ai caduti in frazione Episcopio
Monumento in memoria delle vittime dell'evento franoso del 5 Maggio 1998 in Viale Margherita
Monumento a Mariano Abignente in Piazza IV Novembre, di fronte al Municipio. La tomba di Mariano Abignente si trova nella Chiesa monumentale di San Francesco d'Assisi
Gli stranieri regolari residenti a Sarno al 31 dicembre 2017 sono 2 005[12], così ripartiti per provenienza:
Marocco, 967
Ucraina, 348
Romania, 172
Polonia, 90
Pakistan, 71
Cina, 61
Bulgaria, 37
Nigeria, 35
Mali, 23
Bangladesh, 22
Religione
La maggioranza della popolazione è di religione cristiana appartenenti principalmente alla Chiesa cattolica[13]; il comune appartiene alla diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. Nella frazione di Episcopio si trova l'imponente Duomo di Sarno - Concattedrale di San Michele Arcangelo.
L'altra confessione cristiana presente è quella evangelica con due comunità[14].
Istituzioni, enti e associazioni
Ospedale Martiri del Villa Malta
Centro Polifunzionale con sede dei Vigili del Fuoco (distaccamento), ARCADIS, Carabinieri settore cinofilo
Ente Parco Regionale del Fiume Sarno
Giudice di pace
Pro loco
Associazione di Protezione Civile "I Sarrastri"
Gruppo Scout A.G.E.S.C.I. "Sarno I"
Circolo dell'amicizia
Cultura
Scuole
Il primo ciclo di istruzione a Sarno si articola in tre istituti comprensivi e un circolo didattico:
Secondo circolo didattico, cui afferiscono i plessi Cappella Vecchia, Serrazzeta e Lavorate;
Istituto comprensivo Sarno-Episcopio (già Terzo circolo didattico), cui afferiscono i plessi Borgo, Via Sodano, Masseria della Corte, Foce ed Episcopio;
Istituto comprensivo Giovanni Amendola in via Roma, con sezione staccata in località Lavorate, già Scuola secondaria di primo grado Giovanni Amendola (la sede di Lavorate in passato afferiva alla Scuola Media Baccelli); ad esso afferisce il plesso di scuola dell'infanzia e scuola primaria via Ticino;
Istituto comprensivo De Amicis-Baccelli, che ha accorpato il Primo circolo didattico - cui afferiscono i plessi San Francesco Saverio (infanzia) Edmondo De Amicis (primaria), via Roma (infanzia e primaria) e Laudisio (primaria) - e la scuola secondaria di primo grado Guido Baccelli in via Matteotti.
Quanto alle scuole secondarie di secondo grado, sul territorio di Sarno sono presenti otto istituti: il liceo classico Tito Lucrezio Caro, il liceo scientifico Galileo Galilei e il liceo linguistico[15] (tutti e tre facenti parte di un unico istituto scolastico), l'Istituto Tecnico Commerciale Guido Dorso, l'Istituto Tecnico Industriale Statale Enrico Fermi (unificati in un unico istituto scolastico[16]), l'Istituto Professionale di Stato per i Servizi socio-sanitari Gaetano Milone, già Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato F. Trani e dal 2013 unito all'Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato Andrea Cuomo di Nocera Inferiore, con sede centrale a Nocera,[17] e l'Istituto Professionale dei Servizi per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale, sede staccata del Profagri di Salerno.[18]
Teatri
Dal 2018 Sarno ha due teatri, aperti a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro:
Teatro comunale "Luigi De Lise" in piazza 5 maggio, aperto dopo oltre vent'anni di lavori sulla piazza e nell'edificio[19];
"Piccolo teatro" in via Nunziante, aperto su iniziativa dell'attore e drammaturgo Franz Müller, al secolo Luigi Giurunda.[20][21][22]
Musei
Museo archeologico nazionale della Valle del Sarno
Geografia antropica
La fontana in Piazza 5 Maggio. La piazza, sul lato sinistro di Corso Amendola per chi sale, è stata inaugurata nel 2006 dopo circa vent'anni di lavori. La fontana è stata abbattuta nel luglio 2012.[23]. Dietro la fontana si intravede l'edificio del teatro "De Lise", aperto al pubblico nel 2018.
Frazioni
In base al comma 2 dell'articolo 2 dello Statuto comunale di Sarno[7] sono riconosciuti come frazioni i seguenti abitati:
Episcopio, alle pendici del monte Saro
Lavorate, a sud est
Località
Altre località sono: Foce (la parte più occidentale, dove nasce uno dei rami del fiume Sarno: il nome della zona deriva dal termine latino faux, bocca), Quattrofuni (nei pressi di Lavorate), Serrazzeta (a sud-est, ai confini con la frazione Casatori di San Valentino Torio; prende il nome probabilmente da Sarrastes, l'antica popolazione che abitava il territorio[senzafonte]), San Matteo-Terravecchia (sul colle Saretto), Masseria della Corte (a sud-ovest, verso Striano), San Vito, Sant'Eramo (queste ultime due sul monte Saro, nella parte nordorientale del territorio).
Infrastrutture e trasporti
La stazione della Circumvesuviana sulla linea Napoli - Ottaviano - Sarno
Sarno è dotata di un casello autostradale sull'A30 e ha due stazioni ferroviarie, quella della Circumvesuviana nel centrale Corso Giovanni Amendola (il "rettifilo"), capolinea della linea Napoli-Ottaviano-Sarno, e quella delle Ferrovie dello Stato in Corso Vittorio Emanuele, sulla ferrovia Cancello-Avellino.
Per Sarno passa la Strada Regionale 367 ex Strada Statale Innesto SS 18-S.Marzano-S.Valentino Torio-confine provincia.
Le strade provinciali sono:
Strada Provinciale 6 Nocera-Sarno (che a Sarno prende il nome di Via Provinciale Amendola).
Strada Provinciale 7/a Sarno verso Bracigliano (località Tre Valloni).
Strada Provinciale 74 Sarno-Striano.
Strada Provinciale 101 Sarno-Bivio Lavorate-San Mauro di Nocera Inferiore-Cicalesi-Incrocio via Durano.
Strada Provinciale 409 Via Vecchia Striano di Sarno:Innesto ex SS 367-Confine Provincia di Napoli(Striano).
Amministrazione
Il municipio di Sarno
Il sindaco di Sarno è Giuseppe Canfora, eletto nel giugno del 2014 e riconfermato nel giugno del 2019. Si tratta del suo terzo mandato, essendo egli stato già eletto sindaco nel maggio del 2001 e rimasto in carica fino alle dimissioni nel 2003.[24] Il 12 ottobre 2014 Canfora è eletto anche presidente della provincia di Salerno.[25] Il suo mandato da presidente della provincia è terminato nell'ottobre del 2018.
Periodo
Primo cittadino
Partito
Carica
Note
23 aprile 1995
13 giugno 1999
Gerardo Basile
Alleanza Nazionale
sindaco
13 giugno 1999
5 maggio 2000
Gerardo Basile
Alleanza Nazionale
sindaco
6 giugno 2000
maggio 2001
Vincenzo De Vivo
Commissario prefettizio
maggio 2001
10 ottobre 2003
Giuseppe Canfora
Democratici di Sinistra
sindaco
ottobre 2003
13 giugno 2004
Angelo Di Caprio
Commissario prefettizio
13 giugno 2004
7 giugno 2009
Amilcare Mancusi
Forza Italia Il Popolo della Libertà
sindaco
7 giugno 2009
9 giugno 2014
Amilcare Mancusi
Il Popolo della Libertà Forza Italia
sindaco
9 giugno 2014
12 giugno 2019
Giuseppe Canfora
Partito Democratico
sindaco
13 giugno 2019
in carica
Giuseppe Canfora
Partito Democratico
sindaco
Altre informazioni amministrative
La gestione del ciclo dell'acqua è affidato all'ATO 3 Sarnese Vesuviano.
L'ingresso dello stadio "Felice Squitieri" in via Cannellone.
Stadio Felice Squitieri, in via Cannellone (capienza oltre 4000 spettatori). L'impianto sportivo ospita le partite interne della principale squadra di calcio cittadina, la Polisportiva Sarnese e dell'U.S.D. Intercampania.
Stadio comunale Eleno Aniello Viscardi,[26] sito in via Vecchia Lavorate, campo di gioco dell'A.S.D. Lavorate Calcio.
PalaFinamore; sito in via Cannellone , ospita le partite casalinghe delle due squadre locali di basket, il Basket Sarno, e la Renzullo Pallacanestro Sarno, entrambe in Serie C.
Circuito internazionale di karting Napoli, ubicato in via Sarno-Palma.
Squadre di calcio
Polisportiva Sarnese, rifondata nel 2013 e scioltasi nel 2019. Ha militato diverse volte in Serie D.
Provvedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 8323 del 20 giugno 1930, iscritto nel registro della Consulta Araldica in data 21 giugno 1930
Provvedimento emanato da Vittorio Emanuele III, Re d'Italia, in data 31 ottobre 1929
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