San Ruffillo (San Rafèl in dialetto bolognese) è un ex quartiere di Bologna, ora zona statistica facente parte del Quartiere Savena.
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San Ruffillo ex quartiere | |
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Quartiere San Ruffillo | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Comune | ![]() |
Amministrazione | |
Data di istituzione | 1962 |
Data di soppressione | 1985 |
Territorio | |
Coordinate | 44°27′25.24″N 11°22′10.27″E |
Abitanti | 21 348[1] (2021) |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Circoscrizione | Quartiere Savena |
Cartografia | |
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Elemento Wikidata assente · Manuale |
Un tempo frazione di campagna gravitante attorno all'omonima parrocchia (già documentata prima dell'anno 1000), si trovava nei pressi di un ponte che permetteva (e permette tuttora) alla "strada di Toscana" lo scavalcamento del torrente Savena. Nel Medioevo vi si trovava anche un ospedale per viandanti. Le attività principali si incentravano sulla produzione agricola e la macinatura delle granaglie, resa possibile grazie ai numerosi mulini alimentati dal canale di Savena.[2] Quest'ultimo aveva origine dalla chiusa di San Ruffillo, costruita probabilmente nel 1221 e tuttora esistente.[3]
Nel 1223 la comunità di San Ruffillo fu assegnata al quartiere di San Procolo, per poi essere unita a quella della Malvolta nel 1282. Il 20 giugno 1361, nella zona fra il ponte sul Savena e la località chiamata "Bastia", si svolse la battaglia di San Ruffillo, combattuta fra le truppe assoldate dal cardinale Legato Egidio Albornoz e i mercenari di Bernabò Visconti, per il controllo sulla città. La vittoria andò alle truppe ponficie, confermando il dominio della Chiesa su Bologna.[2]
Dopo l'unità d'Italia, San Ruffillo divenne un quartiere a se stante di Bologna. Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX ha subito, come tutta la campagna della periferia bolognese, una forte urbanizzazione.
Nel 1934 venne aperta la stazione ferroviaria di San Ruffillo, sulla linea ferrovia "direttissima" tra Bologna e Firenze, che tuttora attraversa il rione. L'area della stazione fu oggetto di bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Qui, nell'inverno del 1945, si consumarono a più riprese fucilazioni di oppositori politici e partigiani da parte delle forze nazifasciste, note come gli eccidi di San Ruffillo, oggi ricordate da un cippo commemorativo nel piazzale adiacente alla stazione.
San Ruffillo cessò di essere un quartiere a sé stante nel 1985, quando fu accorpato al quartiere Mazzini, con il quale tuttora forma il quartiere Savena.
Ad oggi, insieme al limitrofo quartiere Santo Stefano (furono un unico quartiere fino agli anni '60), ed al quartiere Saragozza, costituisce la "periferia-bene" di Bologna, grazie soprattutto alla vicinanza del torrente Savena e dei colli.
Fino agli anni '60 il rione comprendeva anche tutto il territorio periferico dell'attuale quartiere Santo Stefano, con il quale oggi confina ad ovest. Il territorio del rione si trova nella periferia sud-orientale di Bologna, compresa una porzione dei colli dai quali è delimitato a sud, mentre a nord confina con il rione Mazzini (con il quale forma il quartiere Savena) e ad est col torrente Savena, che lo divide dal comune di San Lazzaro.
Il rione è attraversato fin da tempi antichissimi dalla Strada statale 65 della Futa, con il nome di "via Toscana". È inoltre servito dalla stazione ferroviaria Bologna San Ruffillo.
Abitanti censiti[4]
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