Sambuca Pistoiese è un comune italiano sparso di 1 423 abitanti della Montagna Pistoiese in provincia di Pistoia, Toscana. La sede municipale si trova nella frazione di Taviano, mentre la frazione più popolosa è Pavana.
Sambuca Pistoiese è situato nella valle del Limentra, affluente del Reno, sul versante adriatico della Montagna Pistoiese. La fascia montana del territorio, superiore ai 900 metri di altitudine, è caratterizzata dalla presenza di boschi di faggio, specie percentualmente preponderante rispetto alle altre presenti, quali l'acero di monte, l'abete bianco, e il maggiociondolo. Fra le specie erbacee è presente nel sottobosco l'asperula, la felce maschio e felce femmina, l'acetosella e l'orchidea nido d'uccello, specie saprofita. Tali faggete sono storicamente oggetto di sfruttamento con la pratica della ceduazione e si presentano prevalentemente degradate, con strato arboreo di altezza modesta, mentre gli strati arbustivo ed erbaceo hanno una diffusione molto maggiore di quella tipica di boschi più naturali. Non mancano tuttavia alcune zone in cui è stata attuata la «conversione ad alto fusto», che consiste in un diradamento del bosco, lasciando i fusti più sviluppati e robusti: dopo alcuni anni il bosco presenta alberi colonnari, situazione questa più prossima a quella naturale.[5]
Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003
Clima
Lo stesso argomento in dettaglio: Clima della Toscana,Stazione meteorologica di AcquerinoeStazione meteorologica di Passo Porretta.
Classificazione climatica: zona E, 2594 GG
Diffusività atmosferica: bassa, Ibimet CNR 2002
Storia
Il castello di Sambuca, costruito verso la metà dell'XI secolo[6], fu originariamente feudo del vescovo di Pistoia.
Nel 1211 Bologna mosse guerra a Pistoia con l'intenzione di annettere le vallate delle Limentre. Pistoia occupò con le sue truppe il castello di Sambuca, di notevole importanza strategica, col consenso dello stesso vescovo, il quale non aveva mezzi per difendere il suo feudo. Lo stato di guerra fornì a Pistoia un pretesto per annettere Sambuca alla sua zona di influenza[7]: in questo periodo si rinforzarono le fortificazioni, si stanziarono truppe all'interno delle mura e si pretese persino un giuramento nei confronti del podestà di Pistoia dopo che alcuni Sambucani tentarono di passare allo schieramento bolognese. La successiva pace di Viterbo riconobbe i diritti del vescovo di Pistoia su Sambuca, ma la guarnigione pistoiese fu mantenuta in quanto il vescovo non aveva mezzi per difendere la rocca, mentre il Comune di Pistoia avrebbe trovato nella difesa dei diritti feudali vescovili un pretesto per mantenere milizie all'interno della rocca[8].
Nella metà del XIII secolo si formò il primo nucleo di un ordinamento comunale a Sambuca con la creazione di un consiglio e di cariche consolari[9]. La presenza di tale ordinamento e di un podestà inviato da Pistoia, indica che la signoria del vescovo era di fatto esautorata, anche se formalmente riconosciuta. Non a caso nel 1291 Sambuca si permette di redigere un proprio statuto (riformato nel 1340, l'edizione a oggi pervenuta), mentre al podestà spettava non solo la supervisione difensiva del castello ma anche funzioni di giurisdizione civile e criminale (che teoricamente spettavano al vescovo, signore del feudo, il quale gliele aveva tacitamente o espressamente delegate)[10].
Nel 1306 i guelfi neri assediano e conquistano Pistoia. Filippo Vergiolesi, capo dei bianchi pistoiesi, scappa dalla città e occupa militarmente il castello di Sambuca; cinque anni più tardi cede il castello al Comune di Pistoia in cambio di undicimila lire. Nonostante il fatto che il Vergiolesi ottenne il castello con la forza, la transazione fece divenire Pistoia ufficialmente proprietaria della rocca e delle mura, rafforzando la figura del capo della guarnigione militare pistoiese ivi stanziata[11]. Le successive vicende militari con Castruccio Castracani e il vescovo Giovanni Visconti signore di Bologna (che conquistarono il castello di Sambuca rispettivamente nel 1325 e nel 1351) consolidarono il controllo di Sambuca da parte delle milizie pistoiesi allo stesso modo di come accadde durante la guerra con Bologna del secolo precedente. Il controllo di Pistoia sul castello fu rinforzato anche per volere della Repubblica fiorentina (anch'essa minacciata dall'armata del Visconti), che obbligò Pistoia a presidiarlo militarmente ad honorem popoli et comunis Florentie[12].
Veduta di Sambuca Pistoiese nel 1932
L'atto che segnò la fine dei diritti feduali del vescovo su Sambuca risale al 24 febbraio 1368. In questa data l'abate del monastero di San Bartolomeo cede il feudo al Comune di Pistoia in cambio di affitti fondiari col beneplacito del vescovo. Non sono pervenuti documenti in merito al passaggio di proprietà dal vescovo all'abate, ma Natale Rauty riporta l'ipotesi che il vescovo non abbia voluto cedere direttamente il feudo al Comune "per evitare che la conclusione del secolare contrasto apparisse, anche sul piano formale, come una sconfitta del vescovo nei confronti del Comune cittadino"[13].
Simboli
Lo statuto del comune di Sambuca Pistoiese così definisce lo stemma: "D'azzurro, alla torre d'argento, fondata sulla campagna, sinistratra e sostenuta di un leopardo illeonito d'argento". Tuttavia il comune di Sambuca Pistoiese (anche nel proprio sito web) usa anche una versione alternativa dove il leopardo illeonito assume un colore tra il marrone e l'arancio.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 146 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Marocco 54 (3,06%)
Romania 19 (1,08%)
Lingue
Nella frazione di Pavana, Pàvna o Pèvna in bolognese[15], è ancora parlato un dialetto di tipo bolognese montano alto, dunque emiliano e gallo-italico, in contrapposizione con le parlate toscane del resto della provincia, dalle quali il pavanese ha comunque subito influenze. A Campeda pure si parla un dialetto affine.
Anche nel dialetto di San Pellegrino in Cassero si sono conservate sonorità emiliane, sebbene siano oggigiorno meno intense che a Pavana, rendendo questa parlata ormai di tipo toscano.[16]
Del dialetto pavanese il cantautore Francesco Guccini, cresciuto a Pavana, ha raccolto in un glossario le parole. Ha anche pubblicato un libello di storie in dialetto locale.
Geografia antropica
Il comune sparso di Sambuca Pistoiese è costituito dalle frazioni di Bellavalle, Campeda, Castello di Sambuca, Frassignoni, L'Acqua, Lagacci, Lentula, Monachino, Pavana, Posola, San Pellegrino in Cassero, Taviano, Torri, Treppio.[2]
Frazioni
Bellavalle, precedentemente si chiamava "La Sega". Vi nacque lo storico Quinto Santoli[17]
Campeda: divisa negli abitati di Piedercoli, Campeda Vecchia e Campeda Nuova, la frazione è ormai quasi disabitata. Il dialetto della località ricorda molto il pavanese[18]
Castello di Sambuca, antico feudo del vescovo di Pistoia, vi morì Selvaggia dei Vergiolesi, la donna cantata dal poeta Cino da Pistoia. Il linguista Gerhard Rohlfs riportò alcune espressioni e vocaboli di questa località nella sua Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti.[19]
Frassignoni, costituita non da un singolo villaggio, ma da una serie di piccolissimi borghi
Lagacci, piccola frazione che sorge sulla riva destra del fiume Reno, a 710 metri d'altitudine. La sua chiesa fu eletta a parrocchia nel 1785 dal vescovo Scipione de' Ricci; vi si trova una stele scolpita su pietra serena con i versi di Claudia Piccini, inaugurata il 23 luglio 2017.[21] La frazione è servita dalla stazione di Biagioni Lagacci lungo la ferrovia Porrettana.
Lentula: sorge sulle rive del Limentra orientale poco prima della confluenza con la Limentrella. Nella parte pistoiese di Lentula si trova la sede amministrativa dell'azienda produttrice dell'omonima acqua minerale (gli stabilimenti si trovano nell'adiacente sponda pratese poco prima della confluenza del Rio Ceciale). Vi si parla un dialetto di tipo marcatamente toscano[22]
Monachino, posta lungo la porzione più meridionale del comune, a differenza delle altre frazioni del comune, appartenenti alla diocesi di Bologna fino al 1784, è sempre stata parte della giurisdizione diocesana del vescovo di Pistoia[23]
San Pellegrino in Cassero, dove si parla un dialetto ormai di stampo toscano, ma che presenta ancora influssi dialettali emiliani[16]
Taviano, ospita il municipio del comune. A Taviano vi nacque, nel 1867, il filologo e letterato Michele Barbi.[25]
Torri, antico borgo sulla riva sinistra della Limentra Orientale, situato a 910 metri sul livello del mare, fu ripopolata da elementi allogeni provenienti dall'alta montagna modenese[quando?]. È citata da Michelangelo Salvi nel suo lavoro Historie di Pistoia del 1657.[26]
Secondo l'ISTAT, il territorio comunale comprende anche i centri e nuclei abitati di Biagioni, Molino del Pallone, Ca' dal Chicco, Carpineta, Casa Morotti, Case Bezzi, Casoni, Corniolo, Docciola, Fondamento, Il Giardino, Pian di Campo e Stabiazzoni.[27]
Curiosità
Sambuca Pistoiese, secondo lo Statuto Ufficiale del comune, confina a sud anche con il comune di Montale[28], ma la cosa è errata poiché in realtà i due comuni non confinano per circa 1km e sono separati dal comune di Pistoia il quale sempre per questo breve tratto confina con il comune di Cantagallo in Provincia di Prato. Le varie cartografie ufficiali (dalla Carta Tecnica Regionale a quella dell'Istituto Geografico Militare) mostrano infatti che Sambuca Pistoiese non confina in nessun punto con Montale com'è possibile vedere nella cartina della provincia di Pistoia.
È apparsa in citazioni di alcune località nel film Magnificat di Pupi Avati
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
CampedaArchiviato l'8 maggio 2006 in Internet Archive. sul sito del Comune
CastelloArchiviato il 27 aprile 2006 in Internet Archive. sul sito del Comune
L'AcquaArchiviato l'8 maggio 2006 in Internet Archive. sul sito del Comune
Pubblicazione edita con il patrocinio del Comune di Sambuca Pistoiese, Parole di Pietra – progetto di Sabina Perri–Stele poetiche scolpite su pietra serena–grafica e stampa centro tipografico livornese editore. In tale pubblicazione è stampata la mappa delle Parole di pietra, nella quale si legge che la stele con i versi poetici di Claudia Piccini–opera dello scultore Pablo Massaini – è stata posta nella frazione Lagacci di Sambuca Pistoiese
LentulaArchiviato l'8 maggio 2006 in Internet Archive. sul sito del Comune
MonachinoArchiviato l'8 maggio 2006 in Internet Archive. sul sito del Comune
PosolaArchiviato l'8 maggio 2006 in Internet Archive. sul sito del Comune
TavianoArchiviato l'8 maggio 2006 in Internet Archive. sul sito del Comune
TorriArchiviato l'8 maggio 2006 in Internet Archive. sul sito del Comune
Natale Rauty, Il castello della Sambuca nei secoli XIII e XIV tra feudo vescovile e protettorato del Comune di Pistoia, in Pistoia. Città e territorio nel Medioevo, Pistoia, Società pistoiese di storia patria, 2003, pagg.13-24.
«Relazione tenuta al Convegno sul tema La Sambuca pistoiese: una comunità dell'Appennino al confine tra Pistoia e Bologna (Sambuca Pistoiese, 24-25 agosto 1991), pubblicata nel volume degli atti, pp.43-63»
Sambuca dalle origini all'età comunale / Natale Rauty. - Pistoia: Società pistoiese di storia patria, 1990. - 35p: ill.; 24cm - (Quaderni del territorio pistoiese; 10
Dizionario toponomastico del Comune di Sambuca Pistoiese. Pistoia: Società pistoiese di storia patria, 1993.
Il castello della Sambuca nei secoli XIII e XIV tra feudo vescovile e protettorato del comune di Pistoia / Natale Rauty. - Pistoia: Società pistoiese di storia patria; Porretta Terme: Editoriale Nuèter, 1992. - P.[43]-63; 24cm
Il restauro della rocca della Sambuca (1354) / Natale Rauty. - Pistoia: Società pistoiese di storia patria, [1969?]. - P. 53-60; 25cm
AA.VV., "La Sambuca Pistoiese. Una comunità dell'Appennino al confine tra Bologna e Pistoia (1291 - 1991), Società pistoiese di storia patria - Nueter, Pistoia, 1992
AA.VV., "Le Valli della Sambuca", Comune di Sambuca Pistoiese, Sambuca Pistoiese, 1997
AA.VV., "Storie della Sambuca", m&m Artout, Pistoia, 2000
AA.VV., "Torri e il comprensorio delle Limestre nella storia", Società pistoiese di storia patria - Nueter, Pistoia, 1995
AA.VV., "Torri: Storia, tradizioni e cultura", Società pistoiese di storia patria, Pistoia, 2003
L. Battistini, Lentula, la dinastia dei Lentuli....e la storia di antichi villaggi dell'Appennino Tosco-Emiliano", Ed. 2000, Editografica Rastignano (Bologna)
B. Beneforti, "Piccolo dizionario dei dialetti di Badi, Bargi e Stagno", Nuèter ricerche n. 13, Porretta Terme, s.d.
Piervirgilio Arrigoni, La vegetazione forestale, in Boschi e macchie di Toscana, vol.1, Firenze, Regione Toscana, 1998.
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