Portocivitanova è una frazione italiana del comune di Civitanova Marche.
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Portocivitanova frazione | |
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Localizzazione | |
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Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 43°18′28″N 13°43′17″E |
Altitudine | 3 m s.l.m. |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 62012 |
Prefisso | 0733 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 043801 |
Cod. catastale | G911 |
Nome abitanti | Civitanovesi |
Patrono | san Marone |
Giorno festivo | 18 agosto |
Cartografia | |
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Il porto turistico di Civitanova Marche è protetto da tre moli banchinati: il molo nord, il molo sud e il molo est. Dalla battigia si dipartono numerosi pontili galleggianti con 600 posti barca (gestiti da privati).
La frazione conquistò l'autonomia comunale con Regio Decreto 25 maggio 1913, n. 564[1]; tornò ad essere frazione di Civitanova Marche con il Regio Decreto 27 luglio 1938, n. 1299[2]. Il suo codice ISTAT era 043801.
La Street Art e le sue molteplici forme creative, arriva con “Vedo a Colori”, in un progetto di recupero urbano, tramite il suo più classico e nello stesso tempo determinante intervento pittorico: il murales. Questa pittura è contaminazione gioiosa e colorata di ambienti grigi, destinati a forme piatte, senza identità. Pennelli e rulli bagnati da tempere vivaci, hanno come fine unico l’abbellimento di alcuni siti portuali e non solo, presenti nella città di Civitanova Marche. Il recupero di queste architetture complesse, dislocate lungo tutta l’area portuale Civitanovese, è un esempio chiaro di come l’arte urbana arriva nella vita quotidiana e nel sociale lavorativo di tutti i giorni. Le texture dei disegni ed i concetti grafici espressi, diventano così una seconda pelle delle pareti; il colore, congelando l’intonaco industriale esistente e senza alterarne la forma, posiziona le stesse pareti sotto una nuova luce. I volumi, in uno spazio articolato come quello del porto, acquistano una patina che senza dubbio è segno tangibile dell’uomo-artista, diventa cioè memoria storica, patrimonio vero per la città. Con "Vedo a Colori" il porto diventa un museo a cielo aperto e si recinta di colore, diviene spazio fruibile a tutti e cambia la cartolina della città partendo proprio dal suo cuore pulsante[3][4]. Dal 2022 l'artista Giulio Vesprini sta continuando il progetto che prevede la realizzazione di murales anche sui sottopassi della città[5].
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