Mazzarino (Mazzarinu in siciliano) è un comune italiano di 10 977 abitanti[1] del libero consorzio comunale di Caltanissetta in Sicilia.
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Mazzarino comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Libero consorzio comunale | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Vincenzo Marino (lista civica) dal 27-5-2014 (2º mandato dal 30-4-2019) |
Territorio | |
Coordinate | 37°18′N 14°12′E |
Altitudine | 553 m s.l.m. |
Superficie | 295,59 km² |
Abitanti | 10 977[1] (30-6-2022) |
Densità | 37,14 ab./km² |
Comuni confinanti | Barrafranca (EN), Butera, Caltagirone (CT), Caltanissetta, Gela, Niscemi, Piazza Armerina (EN), Pietraperzia (EN), Ravanusa (AG), Riesi, San Cono (CT), San Michele di Ganzaria (CT), Sommatino |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 93013 |
Prefisso | 0934 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 085009 |
Cod. catastale | F065 |
Targa | CL |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 544 GG[3] |
Nome abitanti | mazzarinesi |
Patrono | Madonna del Mazzaro |
Giorno festivo | terza domenica di settembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Mazzarino sorge su una collina interna nell'entroterra della piana di Gela, a est del fiume Salso, posta a 553 metri s.l.m., nella Sicilia centrale; e dista 32 km da Gela, 36 km da Caltagirone, 93 km da Agrigento, 44 km da Caltanissetta, 53 km da Enna, 99 km da Ragusa e 113 km da Catania.
In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +7,2 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +25,3 °C.
Numerose fonti fanno derivare il nome Mazzarino da "Mazzara" per deformazione dall'antico toponimo "Maktorium". Maktorium (o Maktorion) sarebbe stato un centro indigeno ellenizzato (greco: Μακτώριον), citato da Erodoto (VII, 53) e che è stato identificato con i resti venuti alla luce nei pressi di Monte Bubbonia, nel territorio di Mazzarino, scavati da Paolo Orsi nei primi del Novecento. Il centro attuale invece si formò in età medievale attorno ad un castello di origine araba, del quale oggi si trovano solo pochi resti. Nel 1143 l'aleramico Manfredi fu il primo signore di Mazzarino. Nel 1304 passò sotto alla dinastia dei Branciforte, fino all'abolizione della feudalità, nel 1812. Infine nel 1818 fece parte della provincia di Caltanissetta.
Mazzarino nel 2007 è stata dichiarata "Città d'Arte" per la presenza di numerose chiese barocche.
Il Duomo di santa Maria della neve è la chiesa madre della città di Mazzarino. Fu edificato verso la fine del XVI secolo sull'area dove prima sorgeva una chiesa dedicata a Santa Maria della Neve. Il progetto originario del duomo fu commissionato dell'architetto gesuita Angelo Italia. I disegni, tuttavia, furono modificati su disposizione testamentaria del principe Carlo Maria Carafa, con trasformazione a tre navate e ribassamento della volta, a causa delle difficoltà tecniche e finanziarie. La facciata originaria è rimasta incompleta, l'interno venne completato nel 1872. Il Duomo è parrocchia con qualche interruzione dal 1763. L'edificio presenta una architettura tipicamente tardo-barocca[4].
Una primitiva chiesa venne eretta intorno al 1125 dal conte Enrico di Lombardia in seguito al ritrovamento dell'icona della Vergine Maria santissima del Mazzaro. La suddetta chiesa venne successivamente ampliata dal conte Manfredi nel 1154. Avendo subito gravi danni a causa dal terremoto del 1693, venne ricostruita, per volontà del Frate cappuccino Ludovico Napoli grazie al contributo di tutto il popolo mazzarinese a partire dal 1739. La basilica è suddivisa in tre navate, con pareti e le volte decorate con stucchi in stile barocco siciliano su progetto dell'architetto Bonaiuto da Siracusa[5].
L'ex chiesa di Sant'Ignazio di Loyola e l'annesso collegio dei Padri Gesuiti costituiscono un ex complesso monumentale monastico fondati dal principe di Butera e conte di Mazzarino, don Carlo Maria Carafa Branciforte nel 1694, al fine di poter accogliere nella cittadina la Compagnia di Gesù. La struttura, secondo le fonti pervenute, fu progettata dall'architetto gesuita Angelo Italia, con la collaborazione del Carafa. A seguito della morte prematura del principe e a seguire dello stesso Italia, i lavori di costruzione furono portati a termine sotto la supervisione di fra Michele da Ferla[6]. La struttura è un tipico esempio di architettura tardo - barocca del Val di Noto affermatasi dopo il terremoto del 1693.[4]
La chiesa di Santa Maria del Carmelo e l'ex convento dei Padri Carmelitani costituiscono un complesso monumentale monastico edificato nel 1606 per volere del conte Giuseppe Branciforte e portati a termine dal Priore carmelitano Marco Ferranti nel 1673. Il Conte Giuseppe Branciforte dal 1664 al 1675, accrebbe la chiesa delle tre cappelle maggiori, al centro delle quali fece erigere la cupola dedicata a Santo Stefano. Fece, inoltre, decorare le stesse con balaustrate in marmo intarsiato, e a traforo. Fece, inoltre, costruire l'altare maggiore in marmi policromi intarsiati, adornato ai lati da due statue in marmo che rappresentano la Fede e la Speranza e due putti, sculture di scuola palermitana[6].
L'impianto originario della chiesa risale al X-XI secolo, ovvero al periodo successivo alla riconquista normanna della Sicilia, e alla cacciata degli arabi, essa, infatti, fu fondata dagli Alemarici divenuti signori della città di Mazzarino, come riporta lo storico Ingala, al fine di ripristinare il culto cristiano[6]. Secondo le fonti la chiesa era in stile siculo-normanno, con archi a sesto acuto. Essa subì ingenti danni e crolli a causa del terremoto del 11 gennaio del 1693 e venne ricostruita dalla fondamenta nel 1756 per volontà e voto del Marchese Filippo Bivona, originario di Messina, trasferitosi a Mazzarino per sfuggire alla peste del 1743[6].
Con annesso convento dei Cappuccini; eretta intorno al 1120, vi si venerava la Madonna delle Grazie e poi fu dedicata a San Francesco d'Assisi. La costruzione del convento fu voluta e finanziata nel 1574 dal barone Pietro Rivalora.
La chiesa ha origini molto antiche; sorse, infatti, intorno al XIV secolo, accanto ad un convento di Padri Conventuali. Come riporta l'Ingala, prima del 1606, la chiesa era dedicata a Maria Santissima della Catena, allorquando i padri conventuali, che officiavano nel convento annesso, fecero dipingere la grande pala d'altre al pittore fiorentino Filippo Paladini raffigurante l'immacolata concezione e San Francesco d'Assisi che intercede per le anime purganti,[6] ove lo stesso pittore si autoritrae col saio francescano e mostra la scritta: «Filippus Paladini Florentinus pingebat, anno 1606.». Nel 1604 vi fu instituita la Congregazione dei Figli di Maria Immacolata, cui fece parte anche il Conte Giuseppe Branciforte. Tra i doveri delle congregazione vi era quello di festeggiare la solennità dell'immacolata Concezione[6].
La chiesa venne eretta nel 1480 per volontà del nobile mazzarinese Antonio Alegambe e venne inizialmente dedicata a Santa Maria del Soccorso. L'edificio di culto è annesso all'ex convento dei Frati Domenicani (ventiseiesima istituzione dell'ordine in terra di Sicilia fondata nel 1518[7]); La chiesa al suo interno, riccamente decorata con stucchi in stile barocco, ospita la statua di Maria SS. del Rosario la cui festa ricade nella prima domenica di ottobre e un pregevole simulacro del cristo morto in pelle di antilope africana[6]. L'altare maggiore riccamente decorato con stucchi espone una grande e pregevole pala d'altare raffigurante la vergine del Rosario, opera del pittore fiorentino Filippo Paladini del 1608,che ai piedi della Vergine volle dipingere se stesso a mani giunte, vestito col saio domenicano. In basso, ai piedi della Vergine si legge: Filippus Paladini Pn, ex devotio Pasca. Rondello 1608.[4] La chiesa presenta una sola navata.
Ebbe origine da un fatto accaduto alla vista di tutti nel 1638, quando nella casa di un certo Giuseppe Peloso, si vede lacrimare un quadro della Santa Vergine. La casa venne demolita e dalle sue ceneri, per volere del popolo e per carità del conte Giuseppe Branciforte, fu eretta la chiesa attuale avente forma circolare, a tre navate, del diametro della cupola di San Pietro a Roma. Vi si venera Santa Rita la cui festa ricorre nel mese di maggio.
Con annesso convento, si presenta con una sola navata. Eretta nel 1425 e dedicata a Sant'Ippolito, annesso alla chiesa, nel 1573, venne costruito il convento di Santa Maria del Gesù, da cui prese il nome tutto il complesso. La sua erezione a parrocchia avvenne nel 1943.
Eretta intorno all'XI secolo nelle vicinanze dell'antica Mazzarino, vi si celebra la Santa Messa una volta l'anno, il 2 luglio. Nel 1973 vennero rubati il Crocifisso e un quadro della Madonna di pietra di gesso, risalente quest'ultima alla stessa epoca di erezione della detta chiesa, ove vi erano impressi dei geroglifici greci.
L'origine della chiesa di Santa Lucia è incerta ma si crede sia stata eretta nel XV secolo, era annessa ad un convento di benedettini, nel corso del '700 fu ristrutturata ad fundamenta dal sac. Antonio Zanchì.[6] Venne eretta parrocchia nel 1934.
La chiesa è ad unica navata con prospettiva rivolta ad occidente, presenta un grande portone di ingresso con arco a tutto sesto, sormontato da un timpano semicircolare, al di sopra del quale si apre una finestra rettangolare con cornice in pietra intagliata e timpano spezzato. Completano la prospettiva nel fastigio sommitale una trabeazione e un timpano triangolare. Gli interni sono decorati con stucchi in stile tardo-barocco[4].
La chiesa dello spirito Santo venne eretta nel XVI secolo per volontà del conte Giuseppe Branciforte, è ad unica navata, la facciata è in blocchi di pietra squadrati, ai lati presenta due semi colonne che sorreggono il cornicione di finimento, alla sommità si trova la vela campanaria tripartita sormontata da un timpano semicircolare. Nel 1680 il principe Carlo Maria Carafa vi istituì la confraternita dell'addolorata.
Chiesa di San Giuseppe
La chiesa di San Giuseppe risale al XVI secolo, è ad unica navata, ha un artistico campanile con griglia conica in mattoni maiolicati policromi.
Venne eretta nel 1812 con fondi raccolti tramite pubblica beneficenza, per riparare durante il Venerdì Santo i Simulacri protagonisti dei Misteri Pasquali.
Venne eretta nel VI-VII secolo quando Macharina (attuale Mazzarino) era ubicata nella pianura, è considerata la prima chiesa della Mazzarino medievale sino all'anno mille.
L'impianto della chiesa risale al IV-V secolo dopo Cristo. Anticamente era dedicata a Sant' Agata oggi vi si venera il santissimo Crocifisso detto dei Miracoli. Lo stile originario dell'edificio era quello tipico greco-bizantino con tre navate, la chiesa nel corso dei secoli ha subito diversi rimaneggiamenti, in particolare nel corso del' 800 allorquando venne ricostruita la prospettiva e la chiesa arricchita degli sticchi interni dai fratelli Fantauzzi. Nel 1865 fu edificato il campanile. Questa chiesa fu la prima Madrice della Città di Mazzarino[6].
La chiesa di san Francesco di Paola è attualmente annessa alla Casa del Fanciullo Boccone del Povero. Costruita nel XIII secolo, presenta tipici elementi architettonici d'arte medievale. L'edificio è prospiciente l'antico castello (U Cannuni).
'U Cannuni è il castello di Mazzarino (nome reale non conosciuto); Fortezza militare di origine normanna, edificato intorno al IX-X secolo, conseva un'unica torre superstite di forma cilindrica e alcune pareti. Sono ancora visibili le grandi finestre che illuminavano gli ambienti, i camini scavati nella spessa muratura e alcune stanze della torre. Fu dapprima una fortezza militare, per essere trasformato successivamente nella residenza dei signori della città. Venne progressivamente abbandonato già nel corso nel 1500, a causa della frane che interessarono la zona, e per la costruzione del nuovo palazzo dei principi di Butera, nel centro dell'attuale abitato[6].
Un altro castello, sempre in territorio di Mazzarino visibile percorrendo la vecchia strada per Catania, in contrada Salomone, è il Castello di Garsiliato o Grassuliato, di cui restano pochi ruderi e le antiche cisterne interrate.[6]
Abitanti censiti[12]
A Mazzarino è presente una stazione radiofonica
Nel castello di Mazzarino "ù cannuni" è stato girato il telefilm "La Piovra", inoltre a Mazzarino è stato prodotto un film chiamato Pagate Fratelli - Salvatore Bonaffini (2019), racconta la storia dei ex monaci del Covvento dei Cappuccini di Mazzarino che sono stati coinvolti in questioni di mafia.
• Nessuno è innocente - Totó Lanzafame • Ingiustizia è fatta - Totó Lanzafame • La pioggia che va - Totó Lanzafame • Uomo di rispetto - Enzo Russo • Nato in Sicilia - Enzo Russo • Storia dei Monaci di Mazzarino - Giorgio Frasca Polara
È un centro prevalentemente agricolo, notevole è la produzione di grano, mandorle, uva, olive e carciofo. Molto importante è inoltre l'allevamento di ovini; e l'artigianato, e in particolar modo la lavorazione del legno e del marmo. In passato si estraeva zolfo dalla Solfara Bubonia.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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8 giugno 1989 | 18 giugno 1990 | Salvatore Impaglione | Democrazia Cristiana | Sindaco | [13] |
18 giugno 1990 | 14 ottobre 1992 | Salvatore Impaglione | Democrazia Cristiana | Sindaco | [13] |
2 dicembre 1992 | 7 agosto 1993 | Salvatore Alessi | Democrazia Cristiana | Sindaco | [13] |
7 agosto 1993 | 6 dicembre 1993 | Cataldo La Placa | Comm. straordinario | [13] | |
6 dicembre 1993 | 1º dicembre 1997 | Rocco Anzaldi | Partito Democratico della Sinistra | Sindaco | [13] |
1º dicembre 1997 | 12 maggio 1999 | Salvatore Longone | Alleanza Nazionale | Sindaco | [13] |
12 maggio 1999 | 13 dicembre 1999 | Francesco Marsala | Comm. straordinario | [13] | |
13 dicembre 1999 | 28 giugno 2004 | Giovanni Virnuccio | centro-sinistra | Sindaco | [13] |
28 giugno 2004 | 23 giugno 2009 | Giovanni Virnuccio | centro-sinistra | Sindaco | [13] |
23 giugno 2009 | 27 maggio 2014 | Vincenzo D'asaro | centro | Sindaco | [13] |
27 maggio 2014 | 30 aprile 2019 | Vincenzo Marino | lista civica | Sindaco | [13] |
30 aprile 2019 | in carica | Vincenzo Marino | lista civica | Sindaco | [13] |
Altri progetti
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