Liberi (Libér in campano; originariamente denominato Villa Schiavi) è un comune italiano di 1 061 abitanti della provincia di Caserta in Campania.
Liberi comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Alfonso Ricciardi (lista civica Liberi di guardare avanti) dal 13-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 41°13′N 14°17′E |
Altitudine | 470 m s.l.m. |
Superficie | 17,59 km² |
Abitanti | 1 061[1] (31-3-2022) |
Densità | 60,32 ab./km² |
Frazioni | Cese, Merangeli, Profeti, San Pietro, Veccia, Villa |
Comuni confinanti | Alvignano, Caiazzo, Castel di Sasso, Dragoni, Pontelatone, Roccaromana |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 81040 |
Prefisso | 0823 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 061045 |
Cod. catastale | E570 |
Targa | CE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 994 GG[3] |
Nome abitanti | liberini |
Patrono | sant'Anselmo d'Aosta |
Giorno festivo | 21 aprile |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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È sito ai piedi del Monte Melito, una delle punte della catena dei Monti Trebulani.
Liberi è l'antica Villa Sclavia, poi Villa Schiavi, borgo alle dipendenze dell'Abbazia benedettina di San Salvatore Telesino. Tale denominazione deriverebbe dagli sclavi o schiavoni, popolazione immigrata dalla Dalmazia e stanziatasi in loco nella qualità di coloni del monastero benedettino.[4]
Nel 1097 vi dimorò sant'Anselmo d'Aosta, mentre nel 1737 fu la volta di sant'Alfonso Maria de' Liguori che vi scrisse "Le glorie di Maria".[4]
Nel 1487 il feudo di Villa Schiavi fu proclamato di proprietà regia per poi diventare possedimento dei Carafa, signori di Formicola.[4]
Nel 1862 il comune mutò nome in "Liberi".
Il 16 ottobre 1943, nel contesto della Campagna d'Italia durante la seconda guerra mondiale, vi fu una dura battaglia tra americani della III Divisione e tedeschi del 29° e 115° Panzer Grenadier Regiment per la conquista di Villa Liberi. Gli americani entrarono nell'abitato del paese all'alba del 17 ottobre, non trovando resistenza poiché i tedeschi erano ripiegati verso Dragoni. Prima della ritirata, i tedeschi ferirono gravemente un contadino che aveva dato ospitalità a due americani feriti, fecero saltare in aria una casa uccidendo due bambini napoletani e, secondo l'Atlante delle Stragi naziste e fasciste, uccisero una donna in circostanze non chiarite.[5]
Abitanti censiti[6]
Le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle della Ferrovia Alifana Napoli - Piedimonte Matese di EAV.
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