Lesignano Palmia, nota anche come Lesignano di Palmia, è una frazione, già capoluogo municipale tra il 1806 e il 1924, del comune di Terenzo, in provincia di Parma.[3]
Lesignano Palmia frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°37′19.3″N 10°07′15.6″E |
Altitudine | 453 m s.l.m. |
Abitanti | 73[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43040 |
Prefisso | 0525 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
La località dista 2,77 km dal capoluogo.[1]
La località sorge alla quota di 453 m s.l.m.,[1] sul versante destro della val Sporzana, ai margini della val Baganza.[4]
In epoca medievale a presidio della zona fu edificato a Palmia un castello, per volere di una delle casate de Comitatu Parmensi;[5] nel 1054 Rodolfo da Viarolo lo acquistò dal suo familiare Alberto da Viarolo, figlio di Magnifredo.[6]
In seguito il feudo passò ai nobili da Palmia, che nel 1343 lo alienarono a Rolando, Ugolino e Andreasio de' Rossi.[7]
Nel 1493 fu edificata a Lesignano Corte di Palmia la cappella, dipendente dalla vicina pieve di Bardone.[8]
Nel corso del XVI secolo la zona fu assegnata ai conti Bajardi, che ne mantennero il possesso fino all'abolizione dei diritti feudali sancita dai decreti napoleonici del 1805.[9]
All'inizio dell'anno seguente fu costituito il nuovo comune (o mairie) di Selva del Bocchetto, dopo pochi mesi ribattezzato Lesignano Palmia; la sede fu spostata nel 1811 a Boschi di Bardone, ove rimase fino al 1914; nel 1924 il comune fu rinominato Terenzo, dal centro abitato in cui fu collocata definitivamente la sede municipale.[3]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa dell'Annunciazione di Maria Vergine (Terenzo). |
Edificata originariamente nel 1493, la chiesa fu completamente ricostruita nella prima metà del XVII secolo; dotata del campanile nel 1649, fu intonacata esternamente e decorata internamente tra il 1950 e il 1960; risistemata nelle coperture tra il 1970 e il 1975, fu completamente restaurata e consolidata strutturalmente tra il 2003 e il 2004. Il semplice luogo di culto, ornato con lesene e un affresco nella zona presbiteriale, conserva un antico altare maggiore in marmi policromi, ricollocato nel 2004 nella cappella sinistra.[8]
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