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Civitella Cesi è l'unica frazione del comune di Blera in provincia di Viterbo, nel Lazio.

Civitella Cesi
frazione
Civitella Cesi
Civitella Cesi – Veduta
Civitella Cesi – Veduta
La porta d'ingresso del borgo scavata nel tufo
Localizzazione
Stato Italia
Regione Lazio
Provincia Viterbo
Comune Blera
Territorio
Coordinate42°13′02″N 12°01′11″E
Altitudine180 m s.l.m.
Abitanti300
Altre informazioni
Cod. postale01010
Prefisso0761
Fuso orarioUTC+1
PatronoSant'Isidoro, San Leonardo
Giorno festivo2ª domenica di Maggio, 2ª domenica di Novembre
Cartografia
Civitella Cesi

Descrizione


È raggiungibile tramite una sola stretta e tortuosa strada asfaltata che si diparte dalla SP42 di Barbarano Romano o, in alternativa, da una lunga sterrata che si stacca dalla SP3a nei pressi dell'antico castello di Rota - Comune di Tolfa in provincia di Roma. Il territorio di Civitella Cesi è attraversato dal fiume Mignone.

Si svolge nella prima settimana di Ferragosto la "Sagra delle fettuccine al tartufo", che richiama centinaia di buongustai disposti a fare una fila di oltre un'ora, in un caratteristico stretto viottolo scavato nel tufo, per gustare il tartufo e le carni alla brace prodotte nel territorio circostante dell'Università Agraria di Civitella Cesi[1].

Fino al 1961 era attiva la stazione di Civitella Cesi situata lungo la ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte. La ferrovia fu interrotta per via di una frana. Attualmente, dopo gli imponenti lavori riguardanti sedime ferroviario, ponti e gallerie avvenuti fino ai primi anni '90, si parla di una possibile riapertura, che però per ora rimane sulla carta. La stazione ferroviaria attiva più vicina è Vetralla (17 km) sulla linea FL3 Roma-Capranica-Viterbo.


Storia


Risultano testimonianze storiche del borgo di Civitella sin dal 1256[2]. Nei pressi dell'antico borgo si trovano i resti dell'insediamento etrusco di San Giovenale.[3]

In assenza di testimonianze storiche certe si presume che l'abitato (affiancato da un altro borgo situato a circa due chilometri di distanza sul Monte Monastero) si sia progressivamente spopolato (così come il castello appena citato di Monte Monastero) nel corso dei secoli pur mantenendo la struttura del borgo. Nei secoli fu feudo di diverse famiglie nobili romane fino a quando nei primi anni del XIX secolo Giovanni Torlonia fu creato da Papa Pio VII Principe di Civitella Cesi (per ricompensarlo, assieme ad altri titoli nobiliari, dei prestiti effettuati a numerose famiglie patrizie romane nonché allo stesso Pontefice) così che si pose il problema di sfruttare maggiormente il feudo. Si trasferirono a Civitella alcune famiglie dalle Marche e dall'Umbria nonché dalla vicina Blera. Furono cedute loro alcune abitazioni del borgo, un piccolissimo appezzamento di terreno e lavoro da braccianti con l'incarico di dissodare progressivamente i terreni del feudo.

L'arrivo di famiglie dalle Marche e dall'Umbria sembra spiegare il dialetto parlato nel paese, molto diverso da quello parlato a Blera così come alcuni piatti e dolci di derivazione umbro marchigiana sia pure con gli aggiustamenti dettati dalla disponibilità di ingredienti. Uno su tutti la "Rocciata", una volta preparata solo per il Natale e poche altre occasioni importanti. Nel secondo dopoguerra con la riforma agraria e l'esproprio di una parte dei terreni dei Torlonia, con l'assegnazione di questi ultimi agli abitanti, il paese conobbe un certo sviluppo. I braccianti diventarono contadini e allevatori. Sul finire degli anni settanta un'ulteriore cambiamento fu determinato dal progressivo abbandono delle attività agricole (assai poco redditizie stante la povertà del territorio e la scarsità di precipitazioni), dalla emigrazione verso Roma e dalla ricerca di impieghi di altro genere, in particolare nell'edilizia. Oggi resta pochissimo dell'attività contadina, c'è una forte presenza di allevatori di origine sarda e pochi capi di bestiame da carne. Buona è la produzione di olio di oliva mentre molto limitata è la produzione di vino, quasi esclusivamente per consumo famigliare.


Note


  1. Università Agraria di Civitella Cesi, su universitagrarie.org. URL consultato il 27 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2012).
  2. Il Feudo di Civitella, su universitagrarie.org. URL consultato il 27 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2013).
  3. Stephan Steingräber, La necropoli etrusca di San Giuliano e il Museo delle necropoli rupestri di Barbarano Romano, pp. 313–321.

Bibliografia





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