Apiro è un comune italiano di 2 099 abitanti[1] della provincia di Macerata.
Apiro comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Ubaldo Scuppa (lista civica) dal 26-5-2014 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 43°23′35.03″N 13°07′48.97″E | ||
Altitudine | 516 m s.l.m. | ||
Superficie | 53,78 km² | ||
Abitanti | 2 099[1] (31-12-2020) | ||
Densità | 39,03 ab./km² | ||
Frazioni | Casalini, Favete, Frontale | ||
Comuni confinanti | Cingoli, Cupramontana (AN), Matelica, Poggio San Vicino, San Severino Marche, Serra San Quirico (AN), Staffolo (AN) | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 62021 | ||
Prefisso | 0733 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 043002 | ||
Cod. catastale | A329 | ||
Targa | MC | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 243 GG[3] | ||
Nome abitanti | apirani | ||
Patrono | sant'Urbano | ||
Giorno festivo | 25 maggio | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il paese era abitato già nel periodo dei piceni e dei romani in seguito, devastato da Goti e Longobardi venne inglobato da quest'ultimi nel ducato di Spoleto.[4]
Il toponimo Apiro deriva dal latino ad pirum ('al pero'), che è molto probabile alludesse a un albero di pero, punto di riferimento geografico della zona.
Nel 1227 si resse a libero comune, capoluogo della Valle di San Clemente, che inglobava alcuni castelli della zona. Ma già lo stesso anno venne conquistata dalla città di Jesi e immessa nel suo contado.[4]
Nel 1433-34 venne conquistata da Francesco Sforza e in seguito passò sotto il dominio pontificio fino all'Unità d'Italia.[4] Restò sotto la giurisdizione pontificia fino all'Unità.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Sant'Urbano (Apiro). |
Sorge sulla centrale piazza Baldini e costruita nel 1632, su un precedente edificio, per volere di Giovanni Giacomo Baldini (1581-1656), dottore locale che si trasferì a Roma divenendo il medico personale del cardinale Scipione Caffarelli-Borghese, di papa Urbano VIII e di papa Innocenzo X.[5] Baldini fece elevare la chiesa a collegiata e le fece ricchi doni e lasciti. Al suo interno conserva un organo del 1771 di Gaetano Callido e notevoli suppellettili e opere d'arte fra cui tele di Valentin de Boulogne, Andrea Lilli e dello Spagnoletto.[6]
Su piazza Baldini, a fianco della collegiata, è il municipio, già palazzo dei Priori, venne eretto nel 1246 e fortemente rimaneggiato nei secoli successivi. All'interno conserva polittico della Madonna col Bambino e Santi eseguito nel 1366 da Allegretto Nuzi[7][8]
Costruita prima del XII secolo, è l'edificio più antico del paese, anche se venne rifatto nel XVIII secolo. Conserva del primo edificio un portale romanico-bizantino del XIII secolo.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Abbazia di Sant'Urbano. |
A pochi chilometri dal centro sorge quest'antica abbazia, consacrata nel 1086, ma risalente a prima dell’anno Mille.[9] Tuttavia venne distrutta nel XIII secolo da un incendio e rifatta con l'edificio attuale. Si presenta di stile romanico-gotico divisa in tre navate e tre absidi semi-circolari. All'interno conserva ancora affreschi dell'epoca.[9] All'inizio del XV secolo iniziò la sua decadenza tanto che nel 1442 si unì all'Abbazia di Valdicastro, tenuta dai Camaldolesi, a cui rimase fino al 1810.
Abitanti censiti[10]
L'istituzione sorge nell'omonima località di Coldigioco, nella frazione Fontale, sui declivi del Monte San Vicino, dove fu fondato nel 1992 su iniziativa del geologo Alessandro Montanari e di sua moglie, l'artista newyorchese Paula Metallo.[11]
Il centro è ospitato all'interno di un edificio scolastico dismesso che, negli anni sessanta, aveva ospitato le esperienze educative dei coniugi Giuseppe Tamagnini e Giovanna Legatti (legati al Movimento di Cooperazione Educativa[12]), le cui sperimentazioni erano ispirate al programma pedagogico di Célestin Freinet.[11] A questo primo nucleo si sono aggiunti ulteriori edifici del piccolo borgo abbandonato, ristrutturati e riattati allo scopo. L'osservatorio è dotato di computer, attrezzature informatiche, di un laboratorio mineralogico, di una libreria di mappe, oltre a strutture destinate a ospitalità i frequentatori che vi convengono (studenti e ricercatori), oltre a una piccola flotta di autoveicoli per le escursioni.[11]
Il centro ospita ogni anno programmi e conferenze su argomenti di scienze, ma anche su temi artistici e culinari.[11]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2 luglio 1985 | 30 maggio 1990 | Elvio Zannotti | Democrazia Cristiana | Sindaco | [13] |
30 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Enzo Barbadori | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [13] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Giorgio Canella | Centro | Sindaco | [13] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Giorgio Canella | Lista civica | Sindaco | [13] |
15 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Settimio Novelli | Lista civica | Sindaco | [13] |
8 giugno 2009 | 27 maggio 2014 | Settimio Novelli | Lista civica | Sindaco | [13] |
27 maggio 2014 | 26 maggio 2019 | Ubaldo Scuppa | Impegnati per Apiro | Sindaco | [13] |
26 maggio 2019 | in carica | Ubaldo Scuppa | Impegnati per Apiro | Sindaco | [13] |
La squadra di calcio locale era l'Apiro che aveva raggiunto anche il torneo di Promozione.
Nella stagione 2021/2022 il comune è rappresentato dall'ASD Urbanitas Apiro che gioca in Terza Categoria.
La squadra locale è il Frontale Calcio a 5 che gioca in Serie D, ma in passato vi era anche un'altra squadra, che prendeva il nome di S.C. Apiro C5.
Altri progetti
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